I cento brand globali che valgono di più: Google prima davanti ad Apple

Dopo tre anni consecutivi al vertice della classifica, nel 2014 il brand Apple perde il 20 per cento del suo valore, che si attesta a 148 miliardi di dollari, e con esso il primato nel ranking BrandZ Top 100 Most Valuable Global Brands, la classifica annuale commissionata da WPP e firmata dalla società di ricerca Millward Brown che calcola il valore complessivo delle marche esaminandone sia i risultati finanziari sia la brand equity, cioè la predisposizione dei consumatori a sceglierle e acquistarle.

A guadagnare il primo posto, come spiega Event Report, è Google, con un valore di brand calcolato in 159 miliardi di dollari, il 40 per cento in più dello scorso anno. Secondo Milliward Brown, nell’ultimo anno Google si è dimostrato essere un brand fortemente innovativo: ha ideato i Google Glass, investito nell’intelligenza artificiale e in una serie di partnership che hanno portato Android, il suo sistema operativo, a divenire il “motore” di altri prodotti, fra cui le auto. Per contro, pur continuando a essere una marca di punta a livello mondiale, Apple sta dando qualche segnale di stanchezza, soprattutto a causa del mancato lancio di nuovi prodotti.

"Il 2014 segna la fine della recessione - dice David Roth di WPP -. Assistiamo infatti a un forte apprezzamento del valore dei brand analizzati in tutti i settori merceologici". Rispetto al 2008, infatti, anno di inizio della crisi economica, i primi 100 brand del mondo hanno incrementato il proprio valore complessivo del 49 per cento, arrivando all’attuale cifra record di 2,9 triliardi di dollari.

Dopo Google e Apple, il terzo posto va a IBM, il maggiore brand B2B a livello globale, che raggiunge un valore di 108 miliardi di dollari. Seguono Microsoft (90 miliardi), McDonald’s (86 miliardi), Coca-Cola (81), Visa (79), la telecon americana AT&T (78), Marlboro (67) e Amazon (64).

“È interessante notare come siano i brand forti a guidare la ripresa: 71 delle 100 marche presenti nella classifica 2014 figuravano anche nel ranking 2008 - dice Roth -. Ciò significa che, nonostante la recessione e la rivoluzione digitale degli ultimi anni, abbiano decimato le imprese, quelle che potevano vantare un brand solido e di valore sono rimaste più facilmente sul mercato".

Secondo il report di Millward Brown, inoltre, le aziende con un brand forte garantiscono un ritorno più alto agli investitori: il confronto fra l’indice Standard & Poors delle 500 maggiori aziende e quello delle Brandz Top 100 evidenzia che negli ultimi 9 anni il valore di borsa delle prime è aumentato complessivamente del 44,7 per cento, mentre per le seconde l’incremento è stato dell’81,1 per cento.

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