Veratour: aspettandoSharm el Sheikh

Sette mesi senza la meta d’oro, ma la corsa non si arresta.

Veratour sembra aver incassato come un buon pugile l’assenza per lungo tempo di Sharm. Stefano Pompili (nella foto), direttore generale dell’operatore romano, snocciola qualche dato per mostrare la crescita della società: "Siamo passati da 167 milioni di euro di ricavi del 2011 a 187 del 2013. E quest’anno tocchiamo quota 200 malgrado la lunga assenza del Mar Rosso. Senza Sharm facciamo tutti una gran fatica, ma noi teniamo il colpo".

Forse Veratour è un caso anomalo nello scenario italiano, un mercato attraversato dalla profonda crisi del turismo organizzato. Inutile nascondere che vi sono operatori in difficoltà con prodotti poco convincenti e casse sempre più vuote.

Intanto il t.o. scalda i motori e si prepara ad annunciare una raffica di novità per il prossimo inverno, con Mediterraneo e lungo raggio ancora in pole position. "I collegamenti a lunga gittata stanno riprendendo spazio - ha detto Pompili -. Siamo convinti che il prossimo anno vedremo ottime performance anche da mete lungo raggio come Santo Domingo. Anche nel 2015 non inseriremo le Maldive nel nostro network, ma stiamo facendo alcune valutazioni per riaprire la meta. Comunque scordiamoci le catene charter di un tempo, perché il mercato è cambiato".

Proprio i charter, che secondo Pompili resteranno al centro del mercato, non dovranno avere grandi timori “perché le compagnie low cost non si integrano bene con il nostro modello di business”.

twitter@removangelista

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