Kenya col fiato sospesoLe decisioni dei t.o.

Quattro mesi per valutare. Quattro mesi per capire se la stagione potrà partire e se ci saranno i presupposti di sicurezza per gestire i flussi di turisti.

A meno di una settimana dall'attentato dell'Università di Garissa e dopo l'innalzamento del livello di guardia, i tour operator che programmano il Kenya restano in attesa. La cautela è la parola d'ordine, ma dietro la diplomazia è facile intuire che saranno settimane decisive per decidere se riconfermare gli impegni in vista dell'estate o lasciare la partita.

Un'opzione per il momento scartata in casa Alpitour che, per bocca del direttore generale business Alpitour World, Carlo Stradiotti, conferma "la ripresa delle operazioni di volo sul Kenya, come ogni anno, nel mese di luglio". L'operatore, prosegue, "segue con grande attenzione l'evolversi della difficile situazione del paese confidando nella sua normalizzazione", ma non manca di sottolineare "la tranquillità con cui si sono svolte le operazioni invernali nella fascia costiera dove si trovano le installazioni turistiche indirizzate al mercato italiano".

Fiducia è anche quella manifestata da Eden Viaggi che fa sapere di continuare "a sostenere la destinazione e i nostri importanti impegni", che da luglio a settembre porteranno a movimentare circa 120 passeggeri a settimana, 200 in alta stagione. Una vera e propria promessa di rilancio per il Paese africano che, evidenzia il brand director Margò, Alessandro Gandola, ha appena chiuso la stagione invernale con "un calo della domanda sensibile e operazioni charter ridotte".

Rimodulare gli impegni, ma allo stesso tempo mantenere la programmazione tailor made è la linea seguita da African Explorer. "Ovviamente - interviene il titolare, Alessandro Simonetti - stiamo rivedendo, con la collaborazione dei nostri fornitori, gli impegni forti. Però continuiamo la nostra programmazione su misura e la nostra promozione sulla destinazione con maggiore determinazione di prima". Quanto alla sicurezza, aggiunge, "non sono state prese misure particolari perché i nostri safari si svolgono lontano dalla zona 'calda'".

E lontana dai luoghi a rischio è anche l'area di manovra di Settemari. "Le zone turistiche dove sorgono i resort frequentati dagli italiani - sottolinea il direttore prodotto, Federico Gallo - sono assai lontani dalla frontiera con la Somalia, dove da anni vi sono disordini, seppur di eco meno eclatante della tremenda strage recente". Al momento, aggiunge, "non abbiamo previsto tagli alla programmazione estiva, né la settimana scorsa si è registrato un rallentamento delle prenotazioni per l'estate 2015".

Invitano a non cedere agli allarmismi le parole di Kel 12: "La conoscenza approfondita delle regioni in cui viaggiamo, il costante contatto e confronto con i nostri partner locali fanno sì che possiamo avere adeguate garanzie di sicurezza. In Kenya la nostra programmazione attuale è un classico tour dei Parchi, che si sviluppa in aree non considerate a rischio".

I Viaggi dell'Elefante non chiude la porta, ma suggerisce Paesi alternativi quali Sudafrica, Namibia e Botswana. Destinazioni, nota Enrico Ducrot, amministratore delegato del t.o., che "in attesa di una stabilizzazione definitiva del Kenya, offrono rassicurazioni maggiori per il viaggiatore". E garanzie superiori anche "nella scelta degli impegni da prendere soprattutto per l'alta stagione".

E mentre la Farnesina raccomanda di "elevare la soglia di attenzione", più rassicurante è il messaggio del ministero del Turismo del Kenya: "Ai turisti che stanno visitando adesso il nostro Paese, e a tutti quelli che hanno pianificato un viaggio per i prossimi giorni - si legge in un comunicato - vogliamo garantire che le zone turistiche sono sicure".

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