#TunisiaIoCiVado, la destinazione riparte all'attacco

Si chiama #TunisiaIoCiVado e prende le mosse dal movimento spontaneo nato sui social, con l’hashtag #TunisiaIllbethere, all’indomani del tragico attentato al Museo del Bardo.

Questa la campagna di sensibilizzazione, parte di una più ampia iniziativa europea, che l’Ente Nazionale Tunisino per il Turismo avvierà nel nostro Paese a partire dai primi di maggio. Il messaggio da far passare è che la Tunisia è una destinazione sicura e quello del Bardo è stato un caso isolato.

La campagna partirà in contemporanea nelle maggiori nelle città europee e, per l’Italia, prevede l'affissione di manifesti nelle città e la partecipazione, come testimonial, sia di gente comune che di volti noti, tra i quali quelli di Emma Bonino e della modella tunisina Rim Said.

L'iniziativa verrà sviluppata parallelamente anche sui canali social: "Stiamo investendo un budget importante" spiega Dora Ellouze, direttrice per l'Italia dell'ente del turismo. L’esigenza di sensibilizzare clientela e dettaglianti è particolarmente sentita anche dai tour operator. "Noi - spiega la general manager del tour operator Ed è subito viaggi, Stefania Picari - abbiamo avviato un progetto di sensibilizzazione dei nostri commerciali perché possano informare correttamente gli agenti di viaggi sulla reale situazione del Paese".

"Non essendoci alcun sconsiglio da parte della Farnesina abbiamo deciso di tenere aperta la destinazione - aggiunge Armanna Trotti, planning department manager de I Viaggi del Turchese -, anche se con voli di linea e non charter. L’attentato è arrivato in un momento molto dedicato per il booking, e la situazione deve ancora assestarsi".

Per rilanciare l’immagine il Paese punta sulla diversificazione del prodotto e propone, oltre al mare, itinerari culturali dedicati a una clientela di big spender e le vacanze benessere, con i trattamenti di talassoterapia. Dopo la campagna di sensibilizzazione partirà anche quella promozionale estiva, con affissioni e passaggi sia in radio che in tv.

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