Il commento del direttore
Remo Vangelista
Sapere che siamo quinti a livello mondiale sia come numero di arrivi internazionali ( 48 milioni) che come spesa turistica (33 miliardi di euro) può sicuramente far piacere alle tasche del tour operating incoming e a quelle dello Stato Italiano.
Ma la notizia che i dati Ciset Bankitalia diffusi ieri nel corso della 15° conferenza "L'Italia e il turismo internazionale - risultati e tendenze per incoming e outgoing nel 2014 dai dati Banca d'Italia" danno è di quelle che possono scaldare il cuore e il portafoglio di tutto il comparto: gli italiani hanno ripreso a viaggiare, in Italia e non solo.
Secondo i numeri, infatti, non solo sono aumentate le spese dei viaggiatori stranieri in Italia (+3,6 per cento), ma anche quelle degli italiani all’estero, che fanno segnare un incoraggiante +6,9 per cento anno su anno.
Non solo. Sembra essersi arrestata l’emoraggia di presenze negli alberghi italiani da parte del traffic domestico, una tendenza segnalata nei mesi scorsi che, alla resa dei conti, ha dimostrato di essere il vero salto quantitativo del benessere del turismo nazionale. A fronte di una crescita dei pernottamenti esteri dell’1,5 per cento, infatti, quelli domestici sono aumentati del 5,4, segnando l’inversione di tendenza tanto attesa per dare fiato a tutto il comparto.
Il segnale più incoraggiante, che è strettamente legato all’aumento dei pernottamenti nazionali, è quello della decisa ripresa del Sud Italia e delle isole, che ha visto entrate in aumento del +11,7 per cento anno su anno.
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