La calda estatedei tour operator

Forse i tour operator stanno vivendo una delle stagioni più difficili.

I fatti dei giorni scorsi sulla spiaggia tunisina hanno aggravato la situazione, ma ormai era noto a tutti che questa meta stava perdendo terreno. I motivi sono molteplici e non va nascosto il fatto che le difficoltà dell’area hanno finito per contagiare l’Egitto con la sua cassaforte Mar Rosso.

Malgrado qualche t.o. leader di mercato spieghi in qualche intervista che Sharm funziona bene e sta tornando sui numeri di un tempo, radio agenzie di viaggi (la più affidabile) racconta una storia diversa. Ora, è chiaro a tutti che il Mar Rosso rimane forse l’unica vera meta attiva tutto l’anno. Stiamo parlando di una destinazione turistica che negli anni ha portato denaro nelle casse di molti tour operator.

Qualcuno di questi ha gestito bene la crescita, altri invece si sono focalizzati solo su Sharm e ora pagano la scelta.

Tutto comprensibile, ma troppo accanimento su una singola meta porta in alcuni casi a perdere di vista l’intero mercato. Per chi ne sa di marketing, si parla di diversificazione dell’offerta.

Resta un’ultima considerazione: di fronte a un mercato pressato dalla domanda (alla ricerca del prezzo scontato) e da poche mete ancora vendibili su livelli performanti, sarebbe auspicabile una comunicazione diversa dei tour operator.

Inutile raccontare di crescite improbabili e di agenzie festanti a ogni appuntamento.
Il mercato necessita di qualche analisi di settore in più per indirizzare meglio la distribuzione.

Le  agenzie di viaggi hanno bisogno anche di questo, non bisogna dimenticarlo.

twitter@removangelista

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