Stallo di Venezia: lo stop alle crociere un danno per l'intero mercato

Lo stallo del porto di Venezia sta condizionando l’andamento del business crocieristico in Italia.

L’allarme, che nelle scorse settimane è stato lanciato da Clia, Cruise Liners International Association, viene sottolineato anche da Francesco di Cesare, presidente di Risposte Turismo, società di consulenza  che proprio per conto di Clia ha effettuato lo studio del caso lagunare.

“Il calo dei volumi su Venezia sta avendo conseguenze per l’intero bacino dell’Adriatico – rileva di Cesare -: il 2015 del porto della Laguna si chiuderà con una contrazione ulteriore rispetto al 2014, anno già difficoltoso per il comparto, e neanche le strategie di riposizionamento di alcuni operatori verso altri scali come Trieste o Koper stanno portando grandi risultati in positivo”.

In realtà le compagnie crocieristiche, evidenzia il presidente di Risposte Turismo, “hanno scelto di autolimitarsi, a seguito dello stop imposto alle navi di stazza superiore alle 96mila tonnellate di transitare nel Canale della Giudecca. Questo – spiega -, a livello di prodotto, va a condizionare fortemente le scelte della clientela, che in molti casi sceglie l’itinerario nell’Adriatico proprio per Venezia”.

In termini numerici lo stallo di Venezia, che “presumibilmente non si risolverà in tempi brevi, se non si sceglie una strategia comune a tutta la filiera”, rimarca di Cesare, ha portato a un ammanco di spesa diretta pari a 113,5 milioni di euro per il bacino Adriatico.

Ti è piaciuta questa notizia?
Condividi questo articolo
Iscriviti a TTG Report, la nostra Newsletter quotidiana
Più lette
Oggi
Settimana