Il taglio alle commissioni passa dall’Iva in agenzia

La battaglia del 2016 si giocherà tra le pieghe del bilancio di agenzia. Ed è già iniziata, con le nuove autofatture arrivate nelle adv. Come segnalano network e associazioni di categoria, infatti, qualcosa sarebbe cambiato nei documenti ricevuti da molti tour operator, anche di primo piano. Un piccolo dettaglio, capace però di incidere in maniera non indifferente sull’utile delle agenzie di viaggi.

“Prima - spiega Dante Colitta, direttore commerciale di Geo -, l’Iva veniva calcolata unicamente sulle commissioni delle pratiche riguardanti il Mare Italia, con un’aliquota del 10 per cento; per i viaggi all’estero, invece, non veniva conteggiata l’Imposta sul valore aggiunto”. Ora, invece, “sulle pratiche per mete estere come Spagna e Grecia viene calcolata l’Iva al 22 per cento”.

Il risultato non è difficile da comprendere: se prima una commissione da 100 euro su una pratica per la Spagna corrispondeva a 100 euro di introito, ora ne ‘vale’ solo 82 (per la precisione, 81,97). I restanti 18 euro dovranno essere versati nelle casse dello Stato dall’agenzia; il tour operator, invece, potrà recuperare il medesimo importo nella propria dichiarazione Iva.

“È un peggioramento del rapporto commissionale” traduce senza giri di parole Alberto Peroglio Longhin, amministratore delegato di Bluvacanze. “Il dato è oggettivamente negativo - aggiunge -. Tutti dobbiamo tutelare le nostre aziende e ora dobbiamo compensare queste azioni”. Un pensiero va anche ai tour operator: “Se hanno deciso di comportarsi in questo modo, significa che i loro conti ne avevano bisogno….”.

“Sono decisioni che andrebbero prese con un po’ di condivisone - afferma Ezio Birondi, presidente di Last Minute Tour -: altrimenti si rischia la guerra totale”. Anche perché va a toccare il tema redditività “in un momento come questo”. Ma c’è una via d’uscita per evitare il muro contro muro? Probabilmente il confronto tra le parti: “è il momento - aggiunge Birondi - di far vedere che siamo veramente un ‘settore’”.

Per il momento, tuttavia, l’ascia di guerra sembra dissotterrata. E pronta a entrare in azione, almeno a giudicare da quanto affermato da Paolo Mazzola, presidente di Fiavet Emilia Romagna-Marche: “Se le agenzie inizieranno a non firmare più i contratti, anche i tour operator dovranno iniziare a ragionare”. Più pacata Ainet, l’associazione dei network, che tuttavia non vuole comunque lasciar correre: “Come associazione abbiamo chiesto un confronto diretto con Astoi per far chiarezza sull’argomento” ha affermato in una nota il presidente Franco Gattinoni.

Dal fronte dei tour operator, l’unica risposta ufficiale si è avuta da Astoi, nella persona del presidente Luca Battifora. Il quale ha voluto chiamare fuori l’associazione dal dibattito:  “Quanto è stato introdotto da alcuni tour operator in materia di calcolo dell’Iva sulla commissione è un’iniziativa esclusivamente individuale quindi di pertinenza della singola impresa”, ha affermato in una nota Battifora. Aggiungendo però: “I cambiamenti sono tali che è velleitario pensare di mantenere procedure e standard operativi inalterati”. Da parte di Astoi, comunque, resta la “disponibilità di confronto” con le altre parti.

Francesco Zucco
Ma la storia non si chiuderà qui. Anzi, sembrerebbe appena iniziata.

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