Tour operator e agenzie, assicurazioni separate

Dialogo con i network e le associazioni di categoria, e magari anche con le banche, per trovare tutti insieme una soluzione. Quella soluzione che per le adv potrebbe essere la creazione di un nuovo fondo, mentre per i t.o. la stipula di polizze ad hoc.

È questa la ricetta allo studio delle compagnie assicurative per fronteggiare la cancellazione del Fondo Nazionale di Garanzia e le nuove regole imposte dall’Europa al mercato dei viaggi, che richiedono ad adv e tour operator di stipulare una polizza per salvaguardare i clienti in caso di fallimento o chiusura.

Tutte le compagnie seguono con attenzione l’evolversi della situazione. “A livello di gruppo abbiamo una consolidata esperienza su questa particolare linea di business - fa sapere Emanuele Ruzzier, managing director e rappresentante generale per l’Italia di Erv -. Dal 1994 in Germania proponiamo queste assicurazioni attraverso un consorzio con altre compagnie, che effettuano la valutazione del rischio e la tariffazione”. E sull’Italia? “Stiamo analizzando le specificità del modello economico e dell’assetto normativo”.

Le possibili soluzioni
Stefano Pedrone, responsabile divisione turismo del Gruppo Filo Diretto, è convinto che non esistano soluzioni in ambito assicurativo: “Noi proponiano di costituire un nuovo fondo a cui partecipino tutti i soggetti coinvolti”. Una posizione condivisa da altri colleghi. “Oggi non esistono strumenti puramenti assicurativi che riescano a dare una risposta al problema - conferma Piero Dacquino, market manager tourism di Europ Assistance Italia -. La chiave sta nel dialogo con le associazioni di settore e gli stakeholder, perché la soluzione dovrà venire fuori da un lavoro congiunto”.

C’è forse, però, da fare una distinzione tra t.o. e agenzie. “I problemi, l’impatto e le tipologie di aziende sono molto diverse tra loro” osserva Renato Avagliano, direttore commerciale di Allianz Global Assistance. Spiega Dacquino: “Essendo aziende più grandi e non di tipo famigliare come le adv, è più semplice quantificare il rischio di insolvenza degli operatori, quindi si potrebbero pensare dei prodotti assicurativi per loro”.

Con le agenzie è invece impossibile portare avanti un discorso del genere. “Dovrebbero consorziarsi in un fondo e così garantirsi le coperture - ribadisce Avagliano -. Il fondo fornirebbe quella flessibilità che una polizza non ha. Ma è necessario che facciano sistema”. E Dacquino mette in guardia su un ulteriore aspetto: “Bisognerebbe coinvolgere il settore bancario, perché finora non è stato fatto”.

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