Il presidente Valtur a TTG'Italia, ci giochiamo tutto'

Riconquistare la leadership italiana nella gestione dei villaggi e, solo dopo, pensare all'espansione del marchio anche all'estero. Parte da questi presupposti l'avventura della nuova Valtur di Carlo Gagliardi (nella foto), uomo proveniente dalle fila di Investindustrial di Andrea Bonomi, alla guida del t.o. dallo scorso maggio.

"L'idea -  spiega il manager al telefono con TTG Italia - è quella di lavorare sulle strutture nostrane e sull'innalzamento del servizio e, solo a quel punto, pensare all'espansione all'estero. La sfida è di risvegliare l'affezione verso Valtur, fare in modo che possa diventare il marchio più titotato per rappresentare quello che nel mondo è conosciuto come l'italian way of life e creare così un forte canale inbound".

Il programma di restyling delle strutture
Un disegno appena partito con il restyling a tempo di record del Tanka Village di Villasimius - già operativo, ma in attesa di essere inaugurato ufficialmente il prossimo 23 giugno - e che proseguirà nei mesi futuri con un fitto programma di interventi sulle strutture della Penisola. Un piano che coinvolgerà tutta la filiera, "dai villaggi, alla comunicazione, fino alla creazione di un canale digitale" e per cui il fondo di Bonomi sembra avere messo in conto una cifra superiore ai 100 milioni di euro: "La ristrutturazione costerà più dell'acquisizione delle quote di Valtur. Le priorità sono ancora in via di definizione perché se i villaggi di proprietà sono tre (Ostuni, Pila, Marilleva n.d.r.), per tutti gli altri in affitto bisognerà sederci con la proprietà per capire cosa può fare una parte e cosa l'altra".

Nuove aperture in arrivo
Al restyling si aggiungerà poi l'ampliamento del portafoglio aziendale con l'ingresso già nel 2017 di due strutture dislocate nel Sud Italia e con una marcata vocazione al traffico inbound. All'interno di questa fase di consolidamento, che potrebbe durare dai 12 a 18 mesi, sebbene, avverte Gagliardi, "il piano perfetto non esiste e le scelte verranno fatte sulla base dell'opportunità che si presenteranno", occorrerà rimettere mano anche al progetto degli Emotion Club, lanciato lo scorso autunno.

Emotion Club, progetto da rivedere
Una formula in cui si rispecchiava "la volontà della vecchia gestione di affacciarsi sull'estero", ma che va ora va affrontata su presupposti diversi: "Gli Emotion Club non sono dei villaggi totalmente brandizzati Valtur, mentre noi vogliamo andare all'estero con delle strutture qualificabili in tutto e per tutto con noi".

Una rottura con quanto tracciato fino ad ora della famiglia Ljuljdjuraj? Non proprio, secondo Gagliardi. "Il disegno di andare all'estero esiste, ma - ribadisce il presidente - passa in maniera prioritaria per il rafforzamento in Italia".

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