Il piano marketing per le aziende del turismo: i consigli di Google

Non chiederti cosa Google può fare per te, ma cosa tu puoi fare per il tuo cliente: la premessa di un buon piano marketing per un'azienda del turismo dovrebbe essere questa.

Al grande motore di ricerca ogni tanto piace spaventare la filiera annunciando nuovi servizi, come Google Trips, che almeno nelle intenzioni dovrebbero rivoluzionare il mondo dei viaggi. Eppure, in attesa di capire se e come succederà, è indubbio che i grandi investimenti messi in campo da Big G al momento lo rendono il migliore alleato delle aziende travel per agganciare fasce ben definite di consumatori e accompagnarli lungo un processo al termine del quale c'è la vendita.

Il momento che conta
In che modo? Il tutto sta, spiega Enrico Risi, business development manager Google, "nel ragionare su quali sono i momenti che contano per i vostri clienti in target e capirne il ciclo di vita". Per esempio, "se sei una pizzeria a Milano, il target non è chi cerca pizza a Milano ma chi fa la ricerca da mobile entro 4 km dal tuo ristorante. Se sei da asporto, focalizzati sulle ricerche da desktop".

Ogni giorno milioni di utenti si connettono, inserendo nel web informazioni su di sé e le proprie esigenze che per le aziende rappresentano una miniera d'oro. Come convertire chi cerca informazioni in un cliente?

La forza di Youtube
La risposta è marketing relazionale, "cioè accompagnare l'utente in target lungo tutto il percorso informativo: cosa legge, quando inizia a cercare informazioni e come. Le aziende del turismo devono iniziare a febbraio a inserire contenuti, non a maggio".

Per farlo, BigG mette a disposizione diversi strumenti: uno dei più potenti, ma ancora sottovalutato dalle imprese del turismo, è YouTube. "È il secondo motore di ricerca al mondo, tanto importante quanto il mobile ed è lo strumento migliore come rapporto costo beneficio: cosa meglio di un video può coinvolgere ed emozionare?".

In seconda battuta viene Google Display Network, i famosi banner pubblicitari che registrano 13 miliardi di page view al mese. Da ultimo c'è lui, Google.it: "È lo strumento che sta più vicino al momento del bisogno immediato: i social lavorano sull'interesse, Google dà soluzioni adesso".

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