Il commento del direttore
Remo Vangelista
È stato il primo t.o. a far conoscere la Turchia agli italiani, diventando nel tempo sinonimo di tour in Cappadocia, Istanbul ed Efeso: ora Turbanitalia sconta la situazione di incertezza che ha portato Ankara ad avere un crollo negli arrivi turistici. Eppure, sostiene Muge Sakman, l'imprenditrice turca che dieci anni fa ha comprato il marchio Turbanitalia, "sono convinta che dalla metà del prossimo anno ci sarà una ripresa".
Lei d'altra parte ha passato quarant'anni della sua vita lavorando nel turismo e oggi può permettersi di dire che "questo è un film già visto tante volte: ormai ho imparato a cogliere determinati segnali, ecco perchè non perdo le speranze". Ed ecco perché ha deciso di non vendere il brand, nonostante fino all'anno scorso il 90 per cento del fatturato derivasse proprio dalla Turchia.
Mice ed eventi
Lo scorso luglio Turbanitalia ha stretto un accordo di commercializzazione con Start Promotion, una società già presente nel mondo dell'incentive e dell'organizzazione eventi: "È stata una scelta necessaria per andare avanti - sottolinea Sakman -: abbiamo dovuto ridurre parecchio il nostro personale e avevamo bisogno di un cambiamento".
Per ripartire, la manager ha scelto due strade: da un alto proseguire verso la diversificazione dell'offerta targata Turbanitalia, "un percorso che fortunatamente avevamo già iniziato negli ultimi anni inserendo mete come Oman, Emirati Arabi, Giordania, Iran". Dall'altro, concentrare gli sforzi su un'altra destinazione molto amata: l'Italia, "la mia seconda patria d'adozione".
Da un paio di anni il t.o. ha lanciato Time Incoming, un nuovo marchio dedicato all'incentive il cui obiettivo è arrivare a contribuire al fatturato del gruppo per il 50 per cento. "Organizziamo tour e lavoriamo bene con Australia, Brasile, Germania: ora stiamo sviluppando un prodotto ad hoc per centrare nel mercato degli Emirati Arabi".
L'obiettivo? Sakman sa che chiuderà l'anno in netto calo rispetto al 2015 ma, dice, "abbiamo un progetto a lungo termine e ce la faremo".
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