Velocità e tailor madel'arma segreta dei tour operator

Se l’Italia è, come ben noto, il regno delle piccole e medie imprese, il turismo non fa eccezione. E nel corso degli ultimi anni molti grandi nomi del tour operating sono usciti di scena, lasciando ampi spazi di manovra ad alcune realtà di dimensioni minori.

Come si sta muovendo e cosa sta portando al comparto tutta questa fetta di mercato? Il tema è al centro dell’ampio servizio di apertura del primo numero del 2017 di TTG, consultabile anche online nella Digital Edition, nel quale emerge che a fare la differenza non è tanto la dimensione del tour operator, quanto il business model.

Le aziende del settore, infatti, sostengono che la crisi dei big sia derivata proprio dai modelli di azienda, ai quali le pmi hanno risposto con investimenti su prodotto e tecnologia, con una maggiore velocità ed efficienza.

Del resto i mutamenti del mercato, tra Mar Rosso e Nord Africa in difficoltà e mare Italia preso d’assalto, l’imperativo è stato riorientare l’offerta in maniera rapida. Questo in aggiunta a una domanda di risposte ‘tecnologiche’ da parte dei clienti sempre più pressante.

Il servizio completo è consultabile alle pagine 2 e 3 della Digital Edition di TTG

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