Retroscena - Alpitour, conto alla rovescia

Si prendono ancora qualche settimana per rivedere le carte. La trattativa tra Alpitour e la cordata dei fondi pretendenti, guidata da Wise e J. Hirsch, viaggia a rilento, nonostante alcuni addetti ai lavori continuino a ritenerla chiusa. Dopo aver squarciato la stagione estiva con promessa di concludere in fretta, la cordata ha deciso di prendere fiato e analizzare bene situazione e dati.
   
Il punto della situazione
Exor, controllante del gruppo torinese, ha sottolineato a più riprese che avrebbe ceduto Alpi solo di fronte a un'offerta degna del gruppo turistico. Così, tra numeri e trattative mai smentite e commentate, si è passati dagli oltre 300 milioni di valutazione iniziale ai più reali 200 milioni di questi giorni. In mezzo a tutto questo le difficoltà del management Alpitour che, schiacciato tra una due diligence infinita e la crisi del settore, ha messo sul piatto tutte le energie possibili, ma le difficoltà del leader di mercato si sono sentite. Da tutte le agenzie di viaggi sono infatti giunte richieste forti per rivedere Alpitour in prima linea a guidare il gruppo dei tour operator. Gruppo di t.o. sempre più sfaldato dalla crisi del Mar Rosso e da scelte economiche, di alcuni, poco comprensibili. Ma le trattative per la cessione hanno pesato eccome, perché in alcuni casi Alpitour ha preso tempo e arretrato il baricentro, lasciando forse sul terreno passeggeri e fatturato. Nelle ultime settimane ha ripreso il centro della scena con l'offerta per l'acquisizione del duo Bravo net-Hp, che vedrà coinvolto anche il socio di cordata Costa Crociere.

Le prossime tappe
Intanto il 30 novembre dovrebbe definitivamente chiudersi questa trattativa con i fondi Wise e J. Hirsch. La situazione economica e di mercato consiglierebbe di prendere tempo e rimandare la cessione di Alpitour a tempi migliori. Quando le acque si saranno calmate, l'operatore potrebbe infatti riprendere valore e passeggeri, puntando anche sul fatto che i fondamentali sembrano abbastanza saldi per rimandare l'operazione alla prossima stagione, almeno. In fondo stiamo parlando di un gruppo che nelle ultime due stagioni è stato capace di versare 17,5 milioni di euro di dividendi nelle casse di Exor. Rinviare l'operazione potrebbe, inoltre, permettere di rivedere numeri in salita per il tesoretto Mar Rosso. Inutile nascondersi: se questa meta turistica non riprenderà a tirare, saranno guai seri per tutti, non solo per Alpitour. Molte aziende hanno infatti posizionato forti investimenti sul Mar Rosso e un'altra stagione di sofferenze sarebbe drammatica per tante società. Sul fronte della cessione di Alpitour, bisogna inoltre riprendere quanto il presidente Daniel John Winteler dichiarò alla nostra testata durante un'intervista apparsa sui Today di TTG Incontri: "Abbiamo gestito con il massimo impegno una situazione di mercato molto difficile. La lunga trattativa può aver portato a un rallentamento dell'azienda. Stare dieci mesi in due diligence non è senza conseguenze questo è chiaro".

Le mosse nel cassetto
Ma l'offerta per l'acquisizione di Bravo net-Hp sembra invece dare una risposta a chi chiedeva maggiore vivacità dal leader di mercato. Mossa che Winteler teneva nel cassetto da tempo visto che solo un mese fa disse: "Siamo pronti a rispondere alle sollecitazioni del mercato e lo dimostreremo. Se il mercato ha bisogno di capire se abbiamo ancora voglia di crescere lo mostreremo in tutti i modi". Ora resta da capire se il presidente e il direttore generale Fabrizio Prete resteranno ancora sul ponte di comando in caso di conclusione positiva con i fondi d'investimento. A una nostra domanda precisa di qualche settimana fa Winteler rispose: "Mi piacerebbe fare parte della compagine. Comunque in questi casi non è possibile dirlo con certezza. Capisce bene che le trattative sono in corso e non mi posso sbilanciare". Risposta saggia.

Remo Vangelista
vangelista@ttgitalia.com

Ti è piaciuta questa notizia?
Condividi questo articolo
Iscriviti a TTG Report, la nostra Newsletter quotidiana
Più lette
Oggi
Settimana