Retroscena: un viaggiotra le speranze dei t.o.

Il mercato che soffre e prova a cambiare in un reportage dietro le quinte della fiera Bmt di Napoli. Tra tour operator che sondano il futuro e agenti di viaggi alla ricerca del prodotto che sembra svanito nel nulla. Un viaggio tra i corridoi e i personaggi che hanno animato la manifestazione.

Si riparte dal sole di Napoli. Forse sarebbe meglio dire si dovrebbe ripartire, perché qualcosa non torna nei corridoi della Mostra d’Oltremare. Quello che è rimasto dell’esercito agguerrito dei tour operator non fa più paura, mentre i network di adv in alcuni casi buttano sul piatto numeri e proiezioni da primi anni Duemila, quando si vendeva a piene mani.

Tutti convinti di piazzare la solita merce, magari solo a prezzo di saldo e con mezzo sorriso in più. L’edizione 2012 della Bmt non ha riservato grandi sorprese, con il mercato asserragliato dentro bunker sempre più deboli e le banche sempre meno disposte ad aprire linee di credito. Gli errori e i fallimenti delle ultime stagioni stanno ostacolando la rincorsa anche di quelle aziende che lottano per risalire la china, tra accordi con le agenzie e prodotti mirati. Così a Napoli, tra gli stretti corridoi della fiera si parla di tutto e di tutti, tra il Mar Rosso che viene dato, forse, finalmente in ripresa e la Tunisia che si rialza con fatica.

In cerca di prodotto
Poco da fare ancora per il prodotto Italia, che gli albergatori di casa nostra continuano a vendere su prezzi molto alti, magari per fare una retromarcia secca tra qualche mese. Ci sarebbe poi da parlare delle crociere e dei mille incontri, roadshow, appuntamenti e interviste.

Costa Crociere invita tutti per un meeting al porto e, per l’occasione, prova a dare una spolverata al marchio e al rapporto con le agenzie richiamando in servizio attivo Mario Martini. Un dirigente storico che per anni voleva dire Costa e che, in questa fase, come sottolinea il d.g. Gianni Onorato, può dare una mano alla società. Non rinuncia, invece, alla passerella tra gli stand la pattuglia di manager Msc guidati da Leonardo Massa che, tornato da alcuni tour europei, sembra aver riconquistato fiducia e spiega che “su medio-lungo raggio le crociere sono ancora un investimento sicuro”.

Il problema vero che agita tutto il comparto è senza dubbio questa forte assenza di prodotto che si respira da tempo. Dopo aver detto per anni che le catene charter ingolfavano il mercato, ora siamo passati alla versione opposta. Su alcune mete l’offerta è ormai ridotta al lumicino. Inoltre una serie di operatori si è presentata a Napoli con la bombola dell’ossigeno a portata di mano, mentre altri stanno tentando di riemergere e invitano le agenzie a serrare i ranghi.

Salvo dimenticarsi che, da alcune stagioni, sono proprio i dettaglianti a pagare il prezzo più alto della crisi.

Qualche spiraglio
Per il presidente di Settemari, Mario Roci, la situazione sembra finalmente mostrare qualche spiraglio in fondo al tunnel, ma “sarà ancora dura e soprattutto dobbiamo ricordarci di fare sempre i produttori”, ha detto a TTG Italia. Qualcuno come Luca Battifora, direttore generale di G40, spiega che una certa rigidità della programmazione charter non aiuta la possibile ripresa.

Nelle ultime stagioni i voli a domanda sono calati pesantemente e, malgrado l’afflusso di nuovi vettori, i numeri sono sempre più smilzi. Una migliore distribuzione delle rotazioni farebbe bene a tutti, ma il tema è così vecchio e discusso che rischia di finire in soffitta.

Passando davanti allo stand di Valtur continua a spiccare la sola presenza di Gabriele Rispoli. Rimasto con una pattuglia di venditori, incontra le agenzie  e tiene in vita un brand che fa gola a molti. I numeri dell’inverno non sono da buttare, considerata la situazione, e forse questo servirà a sveltire le pratiche del bando di gara. Tanti pretendenti si aggirano per la fiera con il sorriso stampato in faccia. Tra qualche giorno potrebbe servire un piano industriale e soldi veri. Stiamo certi che perderemo le tracce di molti dei sorridenti.

Strette di mano e pacche sulle spalle si sono sprecate in fiera per Sergio Testi, Pier Ezhaya e Massimo Broccoli. I tre stanno gestendo il passaggio societario di Alpitour con grande impegno e ci mettono la faccia su ogni fronte. Quando il mercato tornerà a splendere raccoglieranno i frutti di questo periodo. I nuovi proprietari dovranno ricordarsi della posizione tenuta sempre dal trio Alpi.

In chiusura un pensiero a quello sparuto gruppo di operatori che continuano a programmare, cercare nuove linee di prodotto e intanto incentivano le agenzie di viaggi. Potrebbe sembrare normale, ma oggi sono casi isolati. Chiudiamoli in una riserva e cerchiamo di non dimenticarli, perché potrebbero essere loro a salvare il comparto dei tour operator.

Potrete leggere il Retroscena anche sul numero 29 di TTG Italia in uscita il 9 aprile 2012.

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