Caffè con il direttoreVercesi senza Best Tours

E adesso? “Adesso i pensieri volano e mi sembra strano dopo 27 anni passati insieme”.

Mario Vercesi da qualche giorno non è più Best Tours. Ci sono uomini che si legano ad un’azienda o ad una maglia per sempre e Mario sarà sempre il signore di Best.

Ora riflette e pensa a un viaggio per riprendersi il tempo e lo spazio che questi mesi di trattative hanno inevitabilmente bruciato.

Lo rintracciamo mentre si prepara a salire in auto, direzione (ovvia) la campagna fuori dalla grande Milano. Forse Vercesi sino alla fine pensava di restare in azienda. Le cose sono andate diversamente ma il rancore non gli appartiene. "Fino all’ultimo mi sono dedicato al 100 per cento alla trattativa Kuoni-Best Tours per trovare una soluzione. Ho lavorato fianco a fianco con una persona seria e leale come Stefano Cerrato – dice il manager –. Ora sono libero di intraprendere nuovi progetti perché non ho alcun vincolo di concorrenza".

Inutile dire che sperava di rimanere?
"Certo,  speravo e ci credevo. È andata in maniera diversa, ma nessuna polemica. La mia uscita è stata gestita con il massimo rispetto. Adesso mi piacerebbe restare nel settore".

Si dice che sia già in contatto con alcune aziende, ma Vercesi prende tempo e continua a raccontare delle 27 stagioni targate Best, "partendo dai miei 5 anni trascorsi in Egitto. L'azienda la guidava mio zio Mario Ferrara e pensò bene di mandarmi all’estero per farmi le ossa".

A proposito di ricordi, tre momenti nella lunga carriera?
"Il primo è legato all'evento Aida Luxor che realizzammo nell'87, un successo e una soddisfazione immensa; poi direi il pool Maldive, che molti ricordano, perché non fu facile mettere insieme tanti operatori; e il terzo lo può immaginare".

Parliamo dell’8 marzo?
"Quando ho salutato i miei ragazzi in azienda e gli amici di Kuoni. Immagini, parole e silenzi che mi porterò sempre dentro".

Visto che ha fatto salti indietro ci piacerebbe sapere se il suo ex presidente Bruno Colombo si è fatto sentire.
"Lui no, ma suo figlio Stefano mi ha scritto parole bellissime".

Un’agenzia di viaggi che in 27 anni è stata sempre al suo fianco?
"Ernesto Mosso con la Crocetta Viaggi non mi ha mai abbandonato".

Ha ricevuto tanti sms e numerose telefonate, ma una battuta in particolare la vuole raccontare?
"Le battute in auto di mio figlio di 14 anni. Era un momento triste ma è riuscito a farmi ridere. Il potere dei figli".

È vero che vuole fare un viaggio nel deserto?
"La mia passione insieme al mare. Da giovane andavo spesso nel deserto in libertà. Ora valuto di stare da solo qualche giorno, ma devo decidere ancora la meta".

Alla fine la convivenza con gli svizzeri è durata poco più di 2 anni.
"Abbiamo dovuto affrontare la primavera araba e questo ha messo in ginocchio Best Tours. Non abbiamo potuto dimostrare il vero valore del tour operator. Questo è il mio grande rammarico perché si poteva fare molto meglio".

Anche per questo Mario Vercesi vuole tornare in campo.

Twitter @removangelista

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