Vacanze termali all'estero, il nodo dei rimborsi

Cure termali: basta accennare all'argomento per far scoppiare il dibattito tra i tour operator italiani.

C'è un confine ben marcato a separare il mondo dei pacchetti benessere da quello dei trattamenti termali: la prescrizione medica e, di conseguenza, la possibilità di ottenere un rimborso dal Servizio Sanitario Nazionale.

Se i centri benessere sono la nuova terra di conquista dei viaggi organizzati, anche le vacanze termali potrebbero avere un incremento esponenziale importante per i t.o.: basterebbe che l'Italia si mettesse al passo con le direttive europee.

L'allarme arriva da Sebastiano Mazzucchelli, titolare de Il Piccolo Tiglio: "L'Europa ha approvato una legge che permette, a chi ha una prescrizione medica per cure termali, di ottenere il rimborso dal Ssn indipendentemente dal luogo scelto per usufruire di tali cure. Peccato che siamo ancora in attesa che venga ratificata".

L'argomento è delicato: attualmente, infatti, il cittadino italiano in possesso di una prescrizione sanitaria è costretto a pagare di tasca propria se sceglie un centro di cura termale fuori dai confini nazionali.

Un problema che riguarda soprattutto i tour operator con un'alta specializzazione su destinazioni come la Slovenia, dove i centri termali abbondano: "Abbiamo poca richiesta per le cure termali all'estero, probabilmente anche per questo motivo - spiega Enzo Maria Biagioli, titolare di Estland Tour Operator -: il mercato straniero da questo punto di vista è penalizzato".

Un'opinione su cui Laura Martelli, product manager Croazia e Slovenia di Firmatour, rilancia: "Se l'Italia ratificasse questa legge si aprirebbero nuovi orizzonti: l'importante però è garantire un'alta specializzazione e correttezza etica".

Tenta un approccio diverso Danilo Pomes, product manager della sezione 'Bollicine&Benessere' di Nicolaus: "La vera domanda è: perché il cliente italiano va all'estero a cercare le cure termali?".

Secondo il manager, infatti, le strutture termali italiane soffrono di alcuni gap che in altri Paesi sono già stati superati: "All'estero sono attrezzati per accogliere anche famiglie con bambini, in Italia assomigliano più a centri ospedalieri e si rivolgono soprattutto a una clientela over".

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