Il commento del direttore
Remo Vangelista
Gli oltre 800mila euro versati dalla Regione Sardegna per la ricapitalizzazione di Saremar si possono definire un vero e proprio 'aiuto di Stato'.
Con questa motivazione un giudice civile genovese dà ragione a Grandi Navi Veloci nella battaglia legale che da tempo oppone la società all'amministrazione isolana.
La sentenza, depositata pochi giorni fa, rappresenta una vera e propria pietra miliare nel braccio di ferro tra la Regione e le compagnie private. In pratica il giudice ha stabilito che gli 824mila euro già versati per la Saremar, che per due anni collegò Sardegna e Lazio a prezzi calmierati, sono illegali e il finanziamento è incompatibile con le leggi che regolano il mercato europeo.
L'allora presidente della Regione, Ugo Cappellacci, aveva giustificato la mossa sostenendo che era necessaria per abbassare le tariffe dei traghetti; grazie ai finanziamenti pubblici, infatti, la Saremar aveva potuto ridurre i prezzi delle traversate.
A quel punto la Regione aveva sollevato la questione del caro-traghetti davanti all'Antitrust, mentre Gnv e altre compagnie private avevano risposto con un riscorso in sede europea, a Bruxelles, e appunto questa causa civile a Genova.
Oggi Saremar effettua solo collegamenti tra al Sardegna e le isole minori.