La resa di LivingstonStoria di un'avventura

Niente da fare, il gabbiano Livingston di Riccardo Toto non ce l’ha fatta più a decollare. Il vettore ha dovuto alzare bandiera bianca per tutelare il patrimonio e non causare ulteriori perdite economiche.

Alla compagnia di Busto Arsizio non è dunque servito affiancare i servizi di linea a quelli charter, di fatto core business dell’azienda. “Non esiste oggi un mercato per poter andare avanti” è la dichiarazione dello stesso Toto contenuta nella comunicazione che lo scorso 6 ottobre ufficializzava la sospensione immediata delle attività.

Una scelta che non coglie alla sprovvista il settore, che ormai da mesi aveva annusato l’aria e previsto lo stop per la compagnia rilevata da Toto nel 2011.

Lo scorso 14 luglio era stato fissato dall’Enac come scadenza della licenza di volo, poi ripristinata a pochi giorni dalla deadline.

Un provvedimento che aveva fatto seguito alla concessione da parte del Tribunale di Busto Arsizio di accedere al concordato, il cui piano avrebbe dovuto essere presentato il 15 ottobre. Ma Livingston ha preferito non attendere questa data e fare “una scelta di responsabilità”.

Ora il panorama del charter italiano rimane in mano a tre player: Meridiana, Blue Panorama e Neos. Se le prime due navigano comunque in cattive acque, tra sforbiciate al personale e concordato preventivo tuttora in essere, il vettore di casa Alpitour sembra essere l’unico in grado di fronteggiare le variabili del mercato.

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