Alitalia e il mercatoPolemica dalle agenzie

Arrivano i primi commenti e le prime richieste nei confronti di Alitalia da parte dei player del mercato turistico.
Rispondendo all'invito del direttore di TTG Italia, Remo Vangelista, di 'rompere il silenzio' dietro al quale si è trincerata Alitalia, agenzie di viaggi singole, network, associazioni hanno iniziato a raccontare al giornale cosa non funziona del loro rapporto con la compagnia.

"A Roma  - ha scritto Remo Vangelista venerdì 7 novembre - devono iniziare a pensare al mercato perché tra aumenti di capitale, consigli di amministrazione e mille riunioni il tempo passa e le altre compagnie aeree si stanno mangiando il mercato. I vettori low cost ogni settimana piombano nei nostri aeroporti per sparare annunci e ricordare a tutti che gli spazi lasciati da Alitalia, Air One e Meridiana verranno coperti con effetto quasi immediato. E da Roma cosa rispondono? Silenzio assoluto. Forse per certi aspetti questa grande prudenza è figlia dell’analisi che sta portando avanti l’Unione europea sul dossier che vede coinvolte Etihad e Az. Ma qualcosa bisogna pur rispondere alle varie linee aeree low cost che invadono gli scali nazionali".

Ecco le prime risposte alla nostra inchiesta. Che non sono certo tenere con il vettore.

"Le adv business possono dare slancio alla newco, ma vanno remunerate"
Serve un'attenzione particolare per il business travel. Lo dice chiaramente Ferruccio Dri, titolare di Dri Viaggi ad Udine. Senza risparmiare un pizzico di ironia. "Con ansia aspettiamo una dichiarazione di Luca Cordero di Montezemolo, nuovo presidente di Alitalia, per una apertura al trade" dice Dri. Attenzione in particolar modo alle agenzie business travel: "Sono quelle che possono dare slancio alla newco –aggiunge – ma vanno remunerate: il rapporto non deve essere di pura sudditanza".

"Ancora una volta non abbiamo un addetto ai lavori là dove servirebbe"
Anche il mercato meneghino reagisce. "Ancora una volta non abbiamo un addetto ai lavori là dove servirebbero puntualità e competenza nel settore. Mi auguro quanto meno che chi guida Alitalia si sappia far consigliare bene". Non va per il sottile Mario Mangiarotti, direttore dell'agenzia Boarding Pass di Milano, che aggiunge: "Occorre che Alitalia si interroghi di più e presti più attenzione alle esigenze sia degli agenti di viaggi che dei passeggeri. A noi del mercato servono politiche di pricing nuove e più competitive - dice Mangiarotti -. Il venduto tramite agenzie è ancora una fetta importante del fatturato Az, per questo chiediamo un occhio di riguardo maggiore rispetto agli altri operatori. Serve più rispetto, e dentro questa parola c'è tutto, a cominciare dalle commissioni: la nostra professionalità va premiata".

"Voglio un call center funzionante e personale preparato"
"Non credo - dice - si possa recuperare il rapporto con Alitalia, così come quello con altre compagnie aeree. Negli ultimi dieci anni, e cioè da quando non si parla più di commissioni e il cliente si è spostato sull'online, la biglietteria aerea si è più che dimezzata". È chiara la titolare di Replay Viaggi di Roma, Federica Roselli. Senza lo stimolo delle fee, è venuta anche meno la propensione a scegliere l'ex compagnia di bandiera. "Alitalia viene considerata alla pari di tutte le altre compagnie aeree. Solo quando nella comparazione c'è una differenza minima tra le tariffe, allora si opta per Alitalia, ma questo - aggiunge - capita raramente". Chiare comunque le richieste da recapitare al management della nuova Alihad. "Vorrei poter contare su un call center funzionante e su personale più preparato, che non ti faccia richiamare tre volte per ottenere un'informazione".

"Alitalia sia competitiva e con standard non da low cost"
"È chiaro che tifo per il rilancio di Alitalia e per la riorganizzazione del suo network, ma perché continui a lavorarci occorre prima di tutto che questa sia competitiva nei prezzi e che garantisca un servizio al di sopra degli standard delle low cost". A nutrire queste aspettative sulla nuova Alitalia è il responsabile dell'agenzia Domani Parto di Roma, Nino Benvenuto. "Lavoro quotidianamente con la compagnia tricolore, anche se il rapporto con questo vettore, così come con tutti gli altri, è cambiato radicalmente da quando è venuto meno il discorso commissioni. Fino al 1994 - spiega – si guadagnava dal 6,5 al 9 per cento del biglietto aereo e le tariffe finali erano le stesse su tutti i canali". Oggi invece, "nella giungla dei prezzi in cui ci troviamo, tutto la biglietteria aerea ne ha risentito pesantemente. Bisognerebbe ripartire da qui e promuovere una comunicazione di tipo diverso, che faccia capire a cosa serve un'agenzia".

"Stesse tariffe per tutti e basta overcommission ai soliti noti"
"Ci piacerebbe che Alitalia rilasciasse a tutti i Pcc le stesse tariffe da offrire ai clienti anziché privilegiare ingiustamente un canale di vendita a scapito di un altro". Ugo Papa, titolare di Intervia Viaggi e Turismo di Milano, chiede una maggiore chiarezza sul tema delle tariffe. E un maggiore equilibrio. "Ci piacerebbe che scomparissero le over commission che Az devolve sempre ai soliti big – aggiunge – e che la compagnia accumulasse il soldi risparmiati o per un tesoretto aziendale devoluto ai dipendenti oppure, con spirito di solidarietà, che girasse l'intero ammontare delle over-commission a tutti gli agenti italiani".

"Siamo stanchi dei soprusi della compagnia"
"Gli agenti di viaggi sono stanchi dei continui soprusi che subiscono dalle compagnie aeree" racconta Riccardo Ricci, titolare di Alma Travel a Roma. Ricci racconta di aver ricevuto un Adm che lui definisce 'assurdo dal Alitalia. "I clienti dopo aver comprato biglietti non rimborsabili – dice Ricci - non sono partiti, e quindi Alitalia ci addebita le spese per il no show. Dopo aver incassato anche i soldi per i 3 biglietti aerei". L'agente di viaggi non è tenero: "Siamo un po’ delusi da questi comportamenti vessatori della compagnia nei confronti dei loro più stretti collaboratori – aggiunge -. Non ci rimane che prendere atto della scarsa lungimiranza della compagnia sperando di trovare nei colleghi agenti di viaggi il sostegno per debellare questi comportamenti assurdi".

"Le agenzie vengano coinvolte nel rilancio di Az"
"Il feeling con Alitalia si è deteriorato negli ultimi anni, ma ciò non vuol dire che il rapporto con la distribuzione non possa ora ripartire". Il presidente di Fiavet Lazio, Andrea Costanzo, chiarisce così con TTG Italia la sua posizione nei confronti dell'ex compagnia di bandiera e aggiunge: "Siamo fiduciosi per il nuovo corso di Alitalia, ma speriamo anche che il rilancio del brand veda la partecipazione delle agenzie di viaggi". L'auspicio è che il canale distributivo "venga visto nelle future operazioni marketing come partner e non come un competitor che il cliente deve scavalcare o come un costo da eliminare". E anche se dopo stagioni di reciproca diffidenza il rapporto appare ora compromesso, non mancano i segni del disgelo. "Dalla compagnia stanno arrivando ora dei segnali positivi. È stato aperto un tavolo di confronto per risolvere le problematiche pregresse".

"Serve una maggiore umiltà"
"Inutile nascondere che nelle ultime stagioni il rapporto tra Alitalia e la distribuzione si è sfilacciato". Luca Patanè, presidente del gruppo Uvet, nei giorni scorsi ha spiegato a TTG Italia la sua posizione nei confronti della compagnia aerea. "Siamo in attesa di conoscere la nuova linea commerciale – ha detto Patanè –. C’è stata una perdita di identità e recuperare terreno non sarà facile. In ogni caso noi abbiamo grandi speranze perché con Etihad come partner sarà più semplice avviare la riorganizzazione. Comunque i tempi sono cambiati e ci aspettiamo che Alitalia ed i suoi rappresentanti tornino in campo con grande voglia e umiltà".

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