Il commento del direttore
Remo Vangelista
Un assetto di forte impronta araba. Sono le parole stesse di James Hogan, vp di Alitalia e ceo di Etihad, anche se affidate a un comunicato stampa, a definire le linee strategiche di quella che sarà la nuova Alitalia.
“Puntiamo a lavorare in partnership con Silvano Cassano e il nuovo Cda per ridisegnare la compagnia aerea – dichiara il top manager -. Abbiamo una visione chiara e un business plan solido per porre le basi per un’azienda sostenibile e redditizia, con un funzionamento efficiente”.
Insomma, tutta un’altra storia rispetto a quanto si è visto negli ultimi anni, cioè un vettore che aveva investito su un mercato a scarsa redditività come quello a medio e corto raggio, rinunciando quasi del tutto al long haul. E che in termini numerici ha incassato da dicembre 2008 a tutto il 2013 perdite nette per un miliardo e 527 milioni di euro.
Le speranze dell’a.d. Cassano parlano anche di nuove risorse sul fronte dei lavoratori, stando a quanto riporta oggi La Stampa: “Speriamo che la crescita preventivata ci permetta di assorbire nuove risorse. E lavoriamo con Etihad per lo scambio di personale giovane e non giovane”.
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