Compagnie Usa, appello a Obama: "Subito un freno ai vettori del Golfo"

Lo scacchiere del trasporto aereo internazionale potrebbe subire una piccola rivoluzione e l’arbitro del futuro del settore sarà nientemeno che il presidente degli Stati Uniti.

Lo scontro aperto tra major Usa, Delta-United-American, e vettori del Golfo approda ora sul tavolo di Obama, che proprio venerdì scorso, secondo quanto riportato da Affari & Finanza di Repubblica, ha ricevuto sul suo tavolo il dossier che inchioderebbe i grandi nemici, Emirates, Qatar Airways ed Etihad.

Cifre, soprattutto, che dimostrano come l’irresistibile ascesa anche sul territorio Usa (un solo volo nel 2008, 25 quelli attuali e altri in arrivo) stiano rubando incassi e posti di lavoro in America. E tutto questo, è la tesi delle major, grazie ai fondi statali che ricevono i competitor. Un trend da fermare subito, anche sacrificando le liberalizzazioni open sky.

In questo contesto le compagnie del Golfo non stanno a guardare: intanto con l’annuncio di nuovi voli e poi soprattutto ribadendo colpo su colpo alle accuse. L’ultimo deciso intervento arriva da Etihad, alle prese con una simile battaglia anche in Europa: il vettore di Abu Dhabi ha infatti commissionato uno studio dal quale emergerebbe che sarebbero le compagnie americane in realtà ad avere avuto sovvenzioni fondamentali per emergere dalla crisi: 71,48 miliardi, è la quantificazione, in gran parte attraverso il meccanismo del Chapter 11, grazie al quale oggi le stesse compagnie fanno utili, e tanti: praticamente la metà di quanto tutto il settore è riuscito a portare a casa.

Ora si attendono i verdetti: qualsiasi essi siano sono destinati ad avere ripercussioni, anche in Europa dove i big non attendono altro che un appiglio per rilanciare la crociata.

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