Viaggi in trenoScatta l'ipotesi del ticket nominativo

Biglietti nominativi e stretta sui controlli di sicurezza. La rivoluzione dei viaggi in treno passerà da queste due misure, a garanzia di una maggiore sicurezza  a bordo dei convogli a lunga percorrenza.

Il summit dei ministri dell’Interno e dei Trasporti di otto Paesi europei (più la Svizzera) svoltosi nei giorni scorsi a Parigi, a seguito del tentato attacco terroristico su un Thalys Amsterdam-Parigi, ha portato a questa conclusione.

Il nuovo piano di stretta sulla sicurezza porterà con sé una serie di misure che avvicinerà il settore ferroviario a quello aereo: il rilascio di biglietti nominativi, check-in per salire a bordo dei treni, controlli anti bomba dei bagagli, pattuglie miste sulle tratte transfrontaliere. Tutto allo scopo di arginare quanto più possibile eventuali possibili attacchi.

La contropartita, però, è una mole di costi che questa rivoluzione comporta: per adeguare le infrastrutture a una eventuale nuova normativa più stringente in fatto di viaggi ferroviari sono necessari investimenti titanici, che andrebbero a riguardare anche l’impiego di un maggior numero di agenti di polizia.

E resterebbe da considerare anche il fatto che i treni, a differenza degli aerei per cui tra l’altro il Parlamento europeo ha dato il via libera al Pnr (passenger name register), movimentano una quantità di passeggeri decisamente più significativo.

Per ora la volontà a livello politico sembra univoca. Ora bisognerà attendere la fattibilità del piano.

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