L'editorialeFratelli d'Italia

Forse non tutti sanno che un tempo l’Italia era attraversata da tante compagnie aeree.

C’era il vettore con il nome di una regione (Air Sicilia) e quello che portava il nome del mago buono del Signore degli anelli (Gandalf). Qualcuno ha provato a mettere il piedino in Borsa e si è fatto male. Tutti o quasi hanno fatto la stessa fine. Aerei a terra e tanti cari saluti ai passeggeri.

Ecco perché oggi servirebbe uno scatto di orgoglio per dare forza e biglietteria a quei nomi rimasti in pista. Da Alitalia (con l’amico Etihad) a Meridiana, da Neos a Blue Panorama. Il vettore, che un tempo si definiva di bandiera, ha passato tanti amministratori delegati senza mai trovarne uno capace di rilanciarla. Oggi riparte con una nuova divisione commerciale guidata dall’ arrembante Ariodante Valeri. Meridiana intanto resiste concentrando le sue forze su poche basi profittevoli. Di Blue Panorama tanto si è detto in queste ore. È ancora commissariata in attesa del cavaliere bianco che per ora rimane chiuso in chissà quale armadio.

Resta Neos, quella  che tiene alta la bandiera del mondo charter. Sempre sotto il segno di Carlo Stradiotti, uno che conosce gli aerei come pochi. Anzi, uno dei pochi.

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