Tra Sardegna e Cuba: tutte le sfide di Onorato Armatori con Moby e Tirrenia

Un ruolo strategico per la Sardegna, espansione all'estero, sinergia tra le compagnie e uno scatto d'orgoglio quando parla dei 4mila dipendenti italiani: il Gruppo Onorato Armatori si presenta compatto per la prima conferenza stampa dopo la fusione di Moby e Tirrenia. E dall'esordio del suo presidente, Vincenzo Onorato (nella foto) si capisce subito che aria tira. "Siamo il primo gruppo per trasporto pax e merci nel Mediterraneo e uno dei più importanti al mondo".

Il Gruppo in cifre
Come a dire: fino allo scorso luglio eravamo una compagnia tra le tante, ora abbiamo 64 navi e fatturiamo 614 milioni di euro, seguite la nostra scia se ne siete capaci. I prossimi mesi del Gruppo, che intanto ha portato a casa un'operazione di rifinanziamento di 560 milioni di euro, ma non progetta lo sbarco in Borsa, vedranno il compimento della sinergia tra Moby e Tirrenia, con un potenziamento di quest'ultima perché diventi "la compagnia dei sardi, così come Toremar è quella dei toscani".

L'investimento sull'isola sarà ingente, anche se non quantificato in termini economici: 5.600 le partenze previste nel 2016 verso la Sardegna, con 28 frequenze giornaliere e 5 porti raggiunti. Soprattutto, aggiunge Massimo Mura, a.d. di Tirrenia, "un calendario di partenze integrate con Moby e la collaborazione con realtà del territorio per creare indotto economico". E sulle mire espansionistiche verso la Sardegna annunciate da Grimaldi, Onorato sollecitato da TTG Italia risponde: "Abbiamo sempre avuto concorrenza, non è questo a spaventarci".

Moby e Tirrenia, nuove sinergie
Il vero obiettivo è offrire un servizio sinergico tra i tre brand del Gruppo, con biglietti interscambiabili tra le compagnie, un'attenzione particolare riservata alle famiglie con bambini e la garanzia della continuità territoriale.

Obiettivi sull'estero
Ma tra le mire di Onorato Armatori c'è anche l'espansione oltre i confini nazionali: sono già aperte le vendite per la nuova tratta da Nizza a Bastia, operativa dal 1° giugno.

E il futuro potrebbe essere ancorà più a Ovest: "Amo Cuba ma gestire linee lontane è difficile", ammette Onorato, lasciando intendere a prima vista che l'Isla Grande sia solo un sogno. Salvo poi aggiungere, a margine della conferenza, un esemplificativo "ci stiamo lavorando".

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