Rinunciano al viaggio per timore di attentati: il vettore deve risarcire

I turisti possono rinunciare al viaggio, ottenendo il rimborso, se “a buon diritto” posso “temere per la propria incolumità, non essendo garantito uno standard minimo di sicurezza”.

Ad affermarlo, come racconta il quotidiano La Stampa, è una sentenza del giudice di pace: il magistrato si è espresso a favore di una coppia di viaggiatori che, nel 2014, aveva rinunciato a un trasferimento aereo in Turchia proprio a motivo della sicurezza.

La sentenza ha imposto al vettore aereo di rimborsare sia il biglietto sia le spese legali.

Un precedente importante, dal momento che il rischio attentanti, tra i motivi di cancellazione del viaggio, non è espressamente previsto.

Bisogna sottolineare che nei giorni precedenti la partenza (che sarebbe dovuta avvenire il 13 ottobre 2014), la situazione politica della Turchia era diventata più complessa rispetto alla data di acquisto del viaggio (18 settembre). L’annullamento da parte della coppia era arrivato il 9 ottobre.

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