Il sì di Bruxelles alla sharing economy: "La scelta è dei consumatori"

Bruxelles prende posizione a favore della sharing economy con un documento che dice no ai protezionismi corporativi. “Le piattaforme - dice il testo - non dovrebbero essere obbligate a chiedere autorizzazioni o licenze quando si limitano a essere intermediari tra il consumatore e chi offre il servizio”.

La Commissione europea mette perciò in guardia contro ostacoli e barriere in un settore, rappresentato da Uber, Airbnb e VlaBlaCar, considerato "piccolo, ma in rapida crescita" e che nel 2015 ha generato redditi lordi complessivi pari a 28 miliardi di euro.

Spazio, dunque, alle nuove iniziative di mercato, in base alla legge dell’economia secondo la quale è la domanda a determinare l’offerta. “Spetta ai consumatori decidere quale servizio sia il migliore” dichiara Jyrki Katainen, commissario europeo alla Crescita.

"Servono norme uguali in tutti i Paesi"
In nome di un mercato unico, dice ancora la comunicazione della Commissione europea, “serve un approccio omogeneo” alle nuove realtà imprenditoriali, in modo da evitare ventotto sistemi normativi degli stessi fenomeni. “Il nostro ruolo - spiega a La Stampa la responsabile Ue per l’Industria, Elzbieta Bienkowska - è di incoraggiare un contesto normativo che permetta ai nuovi modelli imprenditoriali di svilupparsi”.

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