Quando le compagnie chiedono scusa

Non si sono trincerati dietro dichiarazioni ufficiali o no comment di circostanza, ma hanno scelto di rivolgersi direttamente ai passeggeri e di fare pubblica ammenda. È la strada scelta dai top manager di due vettori, Alitalia e Vueling, che hanno deciso di parlare ai viaggiatori messi a dura prova dai disservizi di questo primo scorcio di luglio.

Lo ha fatto lunedì scorso Cramer Ball, ad di Alitalia, che ha preso carta e penna per scusarsi per i disagi che hanno inevitabilmente coinvolto i viaggiatori a causa dello sciopero indetto ieri dai sindacati e per far sapere che la compagnia ha "predisposto un piano straordinario" per ridurre al minimo i disagi.

E lo stesso ha fatto Javier Sànchez-Prieto, presidente di Vueling, la compagnia spagnola finita nell'occhio del ciclone per i disservizi che per cinque giorni consecutivi hanno colpito i passeggeri dello scalo di El Prat, a Barcellona, ma con ripercussioni sensibili anche in altri aeroporti europei, tra cui Fiumicino e Palermo.

"Voglio chiedere scusa ai nostri clienti per i ritardi e le cancellazioni degli ultimi giorni. Tutti i lavoratori sono impegnati nel correggere la situazione. Ci sono state falle nell'operatività", ma "si stanno mettendo in campo risorse e mezzi perché la situazione non si ripeta". Risorse che, su spinta del ministero dei Trasporti spagnolo che nei giorni scorsi ha minacciato l'avvio di una procedura nei confronti del vettore, hanno previsto lo schieramento di 6 Airbus A320 aggiuntivi e una trentina di piloti in più.

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