Il warning di Lufthansa

“L’industria del trasporto aereo deve prepararsi a una seconda metà dell’anno particolarmente difficile”. È un vero e proprio allarme quello lanciato dal ceo Carsten Spohr in occasione della presentazione dei risultati semestrali del Gruppo Lufthansa.

L’andamento del prezzo del petrolio, che continua a mantenersi a livelli bassi, sembra quindi non essere più sufficiente da solo a dare fiato alle casse della compagnia. “Le prenotazioni, in particolare per i collegamenti a lungo raggio verso l’Europa, hanno subito una diminuzione sensibile – mette in guardia il top manager -. Gli attacchi terroristici e le incertezze politiche ed economiche stanno avendo un impatto importante sul volume dei passeggeri”.

I dati del semestre
Un trend che si è già fatto sentire nel bilancio del primo semestre del gruppo, con un fatturato in diminuzione del 2,1 per cento, percentuale che sale al 4,5 se si prende in considerazione solamente il revenue derivante dal traffico passeggeri, e un utile netto che passa dai 954 milioni dello scorso anno ai 429 del 2016.

“Ci aspettiamo che la pressioni sul pricing continui nei mesi a venire – conclude Spohr -. È anche per questo motivo che ci attendiamo di chiudere l’esercizio con un margine inferiore rispetto allo scorso anno e dovremo fare leva sul miglioramento della nostra efficienza in maniera ancora più incisiva”.

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