Tagli sui salariScelta Alitalia per il rilancio

"Un progetto ambizioso, complesso ma realizzabile". Gabriele Del Torchio, da un mese amministratore delegato di Alitalia, definisce così il rilancio della compagnia aerea che ha visto il raggiungimento di un'altra importante tappa. E che a breve vedrà il completamento del piano industriale.

È stata infatti siglata ieri sera l'intesa con i sindacati a tutela della forza lavoro del vettore, che si è accompagnata a una decisa sforbiciata ai propri stipendi da parte dei vertici e dei dirigenti del team Az, a.d. compreso.

L'accordo di solidarietà prevede così la tutela di 2.200 posti di lavoro, anche se a fronte di 5 giornate lavorative al mese in meno per i dipendenti. "Tutti abbiamo rinunciato a qualcosa di importante - sottolinea Del Torchio in una nota diffusa dalla compagnia -, ma siamo riusciti a salvaguardare interamente i posti di lavoro come era necessario". Per i vertici di Az la contropartita consiste nella riduzione del 20 per cento degli emolumenti per presidente, vicepresidenti e Cda; del 20 per cento del compenso per Del Torchio stesso e del 10 per cento della retribuzione per i dirigenti.

Il prossimo passo sarà la messa a punto di quel piano che l'a.d aveva anticipato già nelle settimane scorse. Un progetto "che sappia dare una prospettiva industriale all'azienda a prescindere dall'equilibrio economico-finanziario" aveva detto Del Torchio in occasione della presentazione dei dati Enac 2012 di inizio maggio. Parole non da poco, quelle del top manager, che mettevano in luce alcune lacune del business model di Az, per il cui rilancio "è necessario l'aiuto di tutti" si legge ancora nella nota.

Dall'assunzione dell'incarico alla cloche del vettore Del Torchio ha comunque già attuato alcune azioni concrete.

Sul fronte commerciale sono decollate solo nei giorni scorsi una raffica di operazioni aggressive sul fronte tariffario, che hanno chiaramente l'ambizione di rafforzare i volumi e conquistare nuovi target. Dal punto di vista operativo, il re-hubbing su Fiumicino di 19 aeromobili potrebbe invece aprire a operazioni notturne e all’avvio di nuove rotte, magari più redditizie.

Manovre a cui si affiancano, infine, le trattative in corso con alcuni istituti di credito per ridiscutere quella scure da 636 milioni di euro che pesa sui conti di Alitalia, finalizzati al leasing di aeromobili a corto raggio. Proprio questo segmento, infatti, sembra essere quello meno capace di portare profitti al vettore, che potrebbe prepararsi a lanciare nuove scommesse sul long haul.

Intanto alla fine di giugno mancano poco più di tre settimane. Ed entro questa scadenza il piano dovrà essere completo.

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