Dietro le quintedi Volotea con Carlos Muñoz

“Siamo piccoli, i figli della crisi”. Lo dice con un sorriso. Carlos Muñoz,  amministratore delegato di Volotea, compagnia aerea low cost che conquista spazi sul mercato italiano. Lui, insieme a Lazaro Ros (direttore generale), partecipò alla fondazione e al lancio di Vueling prima di passare la mano e cedere l’azienda a Iag, gruppo capitanato da British Airways.

Volotea sgomita e lancia nuove rotte, tratta con gli aeroporti ma con garbo. In Italia il vettore è guidato da Valeria Rebasti, signora iperattiva, che macina chilometri e consuma macchine andando su e giù per lo Stivale.

Muñoz arriva per l’intervista con TTG rigorosamente “scortato” da Rebasti, ma tiene subito a precisare che vuole fare l’intervista in italiano. Sorride ancora e fa domande sull’industria turistica. È un manager curioso che crede nell’Italia “perché ha risposto molto bene alla nostra offerta. Sono contento dei risultati della compagnia, ma siamo solo all’inizio”.

Torniamo ai piccoli.
Sì mi piace come definizione. Ma non avevamo scelta.

Per evitare di fallire subito?
Siamo nati nel pieno della crisi, anzi siamo i veri figli della crisi. Non si doveva esagerare e partire a piccoli passi. Per ora è andata bene.

Quanto bene?
Da aprile 2012 a fine ottobre abbiamo trasportato 1,7 milioni di passeggeri. Non male direi.

Quanto valgono le rotte italiane?
Un milione di pax sino a oggi e con prospettive interessanti per la stagione 2014.

Malgrado la crisi?
Come le dicevo siamo nati nel periodo peggiore. Diciamo che la paura la conosciamo bene.

Vero, ma in Italia i vettori faticano…
Noi prima di aprire nuovi collegamenti analizziamo il mercato, non possiamo aprire e chiudere nel giro di pochi mesi.

A volte però si sbaglia…
Cerchiamo di farlo il meno possibile. Per questo cerchiamo città meno rischiose.

Una volta lei ha detto che siete quelli della provincia. Perché?
Era un modo per spiegare la filosofia che accompagna Volotea. Provincia va visto come termine positivo. La vita più rilassante e meno stressante. Siamo la Provenza.

Lo stress lo lascia ai vettori tradizionali?
(il solito sorriso n.d.r.) Mi tengo la mia tranquilla provincia. Si vive meglio.

Parliamo di numeri e di risultati. Gli investimenti quanto peseranno sui conti 2013?
Penso che chiuderemo molto vicini al pareggio di esercizio con 1,4 milioni di passeggeri totali.

Avete già annunciato nuovi voli per l’estate 2014. Puntate a raggiungere i 2 milioni di passeggeri?
È il nostro primo obiettivo. Con l’Italia sempre in prima fascia.

Ma il primo mercato sarà la Francia?
Il 50 per cento del traffico dovrà arrivare dalle rotte francesi e il 40 per cento da quelle italiane.

Avete una percentuale di vendita del 20 per cento che transita in agenzia di viaggi. Continuerete la partnership?
Certo, e sappiamo che dobbiamo rendere la vita facile ai dettaglianti. Quel 20 per cento di vendite è importante, nonostante il 70 per cento dei ricavi provenga dal web.

Quali aeroporti le stanno regalando le perfomance migliori?
Venezia e Nantes. Come vede la provincia non delude mai le attese. Si lavora bene e i risultati arrivano.

twitter @removangelista

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