Trapani: "Ryanair non si paga con la tassa di soggiorno"

Per far fermare Ryanair a Trapani servono i soldi della tassa di soggiorno?

È stata questa, per qualche tempo, l'ipotesi che è circolata fra i comuni della provincia siciliana, che ha da poco riconfermato l'accordo con il vettore irlandese. Ma si registra una smentita.

“È stata un'ipotesi – dice il presidente degli albergatori di Trapani, Pasquale Moncada – ma adesso è superata, grazie all'accordo che è stato sottoscritto". Un accordo triennale dietro al quale, racconta Moncada, c'è stata una certa fatica, tanto da richiedere l'intervento del Prefetto per portarlo a buon fine.

“I comuni sono stati chiamati a contribuire, ognuno con una quota in base al numero di abitanti" spiega. Con denari che non saranno quelli della tassa di soggiorno.

“Alcuni comuni, come Erice o San Vito, l'avevano già applicata e devo dire che soprattutto quest'ultima città la utilizza per realizzare una serie di manifestazioni ed eventi che contribuiscono davvero alla destagionalizzazione- dice ancora Moncada -. Altri invece, come Trapani, l'hanno appena applicata e non hanno ancora incassato nulla. Anche perché sarebbe una pessima cosa, a mio parere, utilizzare gli introiti dell'imposta di soggiorno per garantire al territorio la presenza di Ryanair".

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