Save e Catullo, gli obiettivi del polo aeroportuale del Nord-Est

Cinque milioni di passeggeri entro il 2020 per Venezia e 20 milioni per il neonato polo del Nord-Est, che comprende anche Brescia più Venezia e Treviso, i due scali controllati da Save.

A quattro giorni dalla firma dell'accordo con Save che fissa le condizioni per l'ingresso nel capitale del Catullo, il presidente della società veronese Paolo Arena elenca gli obiettivi dei due partner.

"Prima - dice - penseremo all'integrazione del business e all'incremento del traffico. Poi, se i risultati saranno quelli previsti, si potrà valutare anche l'integrazione societaria, attraverso la creazione di una holding cui conferire i quatytro aeroporti".

L'integrazione tra Save e Catullo, come spiega Il Sole 24 Ore, punta a ottimizzare le relazioni con le compagnie aeree, i servizi e i collegamenti.

Dal punto di vista finanziario, Save acquisterà una quota del 2 per cento; successivamente, il 30 giugno l'assemblea straordinaria delibererà l'aumento di capitale da 50 milioni e Save porterà un investimento di circa 34 milioni.

Il piano triennale prevede investimenti di almeno 15 milioni l'anno, tra Verona e Brescia. Quest'ultimo scalo, però, è al centro di una contesa con Bergamo e con Sacbo, la società di gestione di Orio al Serio, che ha presentato un ricorso contro l'assegnazione a Catullo della concessione su Montichiari. Il pronunciamento del Consiglio di Stato è atteso per la prossima settimana.

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