Tutte le tappe della trattativa tra Alitalia e Etihad

C’è chi la chiama già Alihad e probabilmente qualcun altro conierà il nome Etihalia. Ma saranno solamente eufemismi, perché il marchio storico della compagnia italiana resterà invariato, così come sta succedendo negli investimenti di Etihad in altri vettori.

L’ultima conferma in tal senso il ceo della compagnia del Golfo l’aveva data solo pochi giorni fa in quel di Zurigo, nel corso della presentazione del nuovo volo su Abu Dhabi dallo scalo svizzero: dopo aver mischiato le carte dicendo di essere ancora in attesa di una risposta definitiva, aveva poi messo in chiaro che la prassi degli investimenti di Etihad implica il mantenimento di manager locali, quindi italiani per Alitalia. E a rigor di logica, impronta italiana per tutta la compagnia.

In attesa di conferme su questo fronte, si chiude oggi un lungo percorso di ipotesi, rumors, porte chiuse e improvvisamente riaperte, contrasti con i sindacati e avvicendamenti al Governo. Il tutto in 7-8 lunghissimi mesi, da quando cioé per la prima volta comparve il nome di Etihad, legato a una misteriosa missione di politici e manager ad Abu Dhabi per sondare il terreno.

Chiuso il capitolo franco-olandese, per Alitalia si era aperta la corsa contro il tempo per trovare un partner forte in grado di rilanciare una volta per tutte la compagnia, prima che le casse, terminato l’ennesimo tentativo di ricapitalizzazione, tornassero vuote. E questa volta definitivamente.

È partita così una lunga fase di trattative che, vista oggi, altro non parrebbe che una progressiva accettazione di tutte le condizioni poste da Hogan & C. su debito, esuberi, lotta al low cost, aeroporti da valorizzare, rotte da attivare. Senza appello, fino alla resa finale, con buona pace di sindacati, banche, sostenitori di Malpensa piuttosto che di Linate. E con la promessa di oltre un miliardo di investimenti. “Non ci sono alternative se non il baratro” ha detto non più di due giorni fa il ministro Maurizio Lupi. Era il preludio della firma in calce all’accordo.

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