Enit, la storia in-finita?

Non è la prima volta che scrivo su Enit, e pensare che non è nemmeno l'argomento che mi interessa di più; ma forse è bene provare a riassumere le puntate precedenti in modo molto schematico, per arrivare alle novità degli ultimi giorni.

È inevitabile ricordare alcuni 'nei' del passato che si stanno trascinando ancora e che speriamo vengano risolti nel più breve tempo possibile:

- Italia.it (sito su cui si potrebbe/dovrebbe scrivere un libro, se si sapesse in quale categoria inserirlo, tra giallo e horror...) con tutte le sue modificazioni e tutti i fondi sprecati negli anni, che avrebbero fatto comodo in moltissime altre destinazioni.

- La bufala del sito 'cinese' visitaly.cn (preceduta anni prima da yidalinihao.com, all'epoca di Expo Shangai 2010).

- Poi c'è latuaitalia.ru, già presentato lo scorso aprile come "il nuovo portale in lingua russa sul turismo in Italia".

- Promuovi Italia, controllata da Enit: il Ministero dello Sviluppo Economico ha presentato ricorso contro il fallimento chiesto dal tribunale di Roma dopo l'accertamento di un buco di quasi 20 milioni di euro.

Inoltre, lo scorso mese di maggio il nuovo statuto dell'Enit era stato rigettato dalla Corte dei Conti.

Lo scorso settembre, a ridosso di fiere del turismo importanti, l'Enit risultava in stallo, a causa del ricorso al Tar da parte dei dipendenti, contro il nuovo statuto, che ha bloccato l'insediamento del nuovo cds, insediatosi solo lo scorso 8 ottobre.

Il nuovo management (o troika, come la chiamano molti) nominato dall'attuale governo, composto da Evelina Cristillin (presidente), Fabio Lazzerini (già a.d. di Emirates in Italia, e attuale a.d. di Enit) e Antonio Preiti, nominato consigliere, non mi sembra ancora entrato nella piena operatività (anche perchè avranno da provare a risolvere più di una questione giudiziaria); e in tutta sincerità non ne ho ancora compreso il progetto.

A metà ottobre la 'sorpresa': a causa delle incognite legate al nuovo contratto, i dipendenti hanno deciso di lasciare Enit, ma sarà davvero così?

Quello che ancora il primo ottobre scorso sul Corriere della Sera è stato definito da Gian Antonio Stella un 'carrozzone' (a causa dei 6,7 milioni di euro per gli stipendi di soli 78 dipendenti: una media di 85.897 euro a testa!) sembra non trovare la strada per un reale e drastico cambiamento rispetto al passato; rischia di restare un ente praticamente inutile o inutilizzato al meglio per la promozione del turismo in Italia, mentre ce ne sarebbe un gran bisogno.

Arrivando alle notizie degli ultimissimi giorni, (sembra che) il governo abbia destinato altri 10 milioni di euro per Enit, per la promozione internazionale, ma siamo proprio sicuri che alla fine verranno effettivamente dati a Enit? (Sempre che poi vengano spesi bene...).

Inoltre il ministro Franceschini ha dichiarato che è in arrivo un concorso per l'assunzione a tempo indeterminato di 500 funzionari tra archeologi, architetti, restauratori e storici dell’arte, archivisti, bibliotecari, esperti di promozione e comunicazione. Parrebbe un investimento molto impegnativo... ci saranno davvero i fondi?

Nella bozza della Legge di stabilità si leggono numeri abbastanza importanti dedicati al turismo - anzi al Mibact -, ma la loro effettiva disponibilità e destinazione la si potrà capire più avanti, forse.

Basta che tra un po' l'Enit non si riveli una scatola vuota... Ce ne sono già troppe in giro, e il turismo avrebbe bisogno piuttosto di un grande contenitore, pieno di contenuti...

E tra poco si apre il Giubileo, che credo sia un'opportunità per il nostro turismo ancor più ghiotta dell'Expo, ma questo è un capitolo ancora tutto aperto, anche a causa delle vicende politiche romane (ma anche nazionali, ovviamente), alle quali, forse, importa davvero poco del turismo, purtroppo...

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