Becheri: l’amore al tempo del turismo

Non è un diario di viaggio. E neppure una guida turistica.  

L’autore sostiene sia un romanzo d’amore. Io invece penso che si tratti di una dichiarazione. Una dichiarazione alla vera, grande passione della sua vita: il turismo.

Potrò anche non sembrare romantica, ma sono fiduciosa che chi è del settore e ha avuto modo di incrociare Emilio Becheri sui banchi dell’università, in qualche conferenza, nei corridoi delle fiere o tra le righe delle oltre mille pagine del ‘suo’ Rapporto sul Turismo Italiano -vera e propria antologia del comparto dal 1984-, non mi smentirà.
La sua “Storia d’amore al tempo della crisi”, prima opera prodotta per la galassia della narrativa, cede infatti una cospicua porzione delle oltre quattrocento pagine di testo ad aneddoti, notazioni e bilanci su situazioni e fatti ben noti a chi negli ultimi sessant’anni si è in qualche modo dovuto misurare con il turismo di massa, in qualità di viaggiatore ma anche di tecnico della materia.

Le discutibili modalità di gestione del patrimonio turistico nel nostro Mezzogiorno con cui deve confrontarsi Edoardo, protagonista maschile del romanzo, ma anche le sue considerazioni sulla conduzione del termalismo da parte dello Stato italiano o delle colonie estive per i ragazzi, evidenziano immediatamente le sensibilità e i temi cari all’autore. Sono, insomma, sei decenni di esperienze certamente d’amore e di passione, ma anche di vita e, soprattutto, di viaggio.  

Se non fosse per alcune pagine ‘più adatte a un pubblico adulto’, mi sentirei di suggerirlo come lettura negli istituti per il turismo e nelle scuole alberghiere, per i quali si potrebbe tuttavia pensare ad una estrapolazione ad hoc dei contenuti. La versione integrale potrebbe invece essere proposta nei corsi di laurea specialistici. Scevri da ricordi di lunga data, gli studenti potrebbero utilizzare molte pagine quali approfondimenti di contorno allo studio della storia e dell’economia del turismo.

Seguendo le vicende passionali dei protagonisti, scoprirebbero così le motivazioni che hanno portato all’attuale e talvolta discutibile condizione turistica di Firenze, di Napoli, della Riviera Romagnola o della Calabria; ragionerebbero con l’autore su pregi e difetti del servizio alberghiero in molti luoghi d’Italia e oltre confine, siederebbero con Edoardo e Francesca ai tavoli di decine di ristoranti anch’essi scandagliati con immancabile tecnico puntiglio. Tutto questo, senza farsi mancare qualche fugace incursione nelle teorie economiche di Keynes, nella filosofia del viaggio di Hermann Hesse o nella storia del leggendario Gran Tour.

Per i più giovani, insomma, un’avvincente carrellata di eventi e concomitanze turistico-economiche; per gli operatori del comparto un gustoso ‘amarcord’. Con sibillino quesito finale, affidato alla saggezza del lettore: “La vita è un viaggio con tante tappe, semplici e complesse, normali e strane, prevedibili e imprevedibili. Chi e come sarà il partner del tuo viaggio?”.

twitter@paolaviron

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