Come ottenere un quarto d'ora di celebrità su Google e mantenerlo nel tempo

Se ognuno è destinato ad avere un quarto d'ora di celebrità e la celebrità sul web passa da Google, vuol dire che tutti, prima o poi, avremo il nostro sito in prima posizione per qualche chiave di ricerca. Il problema è che se le parole su cui ci indicizziamo non sono cercate da nessuno sarà come avere un passaggio in tv in terza serata.

Per chi si occupa di turismo questo è ancora più importante: su parole generiche, come i nomi delle destinazioni, le possibilità di indicizzarsi sono poche per via del gran numero di concorrenti. Sul nome della propria struttura/azienda è più semplice, ma se non si è già famosi, gli unici a cercarvi saranno parenti, creditori e agenti delle tasse.

Bisogna quindi trovare parole chiave più specifiche seguendo i gusti del proprio pubblico, secondo cinque linee guida principali:

1 - La Seo Empathy: è un valore che misura la forza virale di una chiava di ricerca. Da più persone è utilizzata la medesima chiave di ricerca maggiore è la sua "Seo Empathy". E' importante individuare queste frasi, usarle e, soprattutto rispondere ai bisogni che si celano dietro.
Vi faccio un esempio fatto in casa: nell'ultimo mese 60 persone sono arrivate su TTGitalia.com con la chiave di ricerca "TTG Italia come riceverlo".  Ci siamo resi conto che sul nuovo sito non avevamo spiegato bene come viene distribuito il giornale cartaceo e ora stiamo realizzando una pagina che dia tutte le informazioni nel dettaglio. L'utilizzo combinato di Google Analytics, insieme a Strumenti per webmaster di Google è fondamentale per individuare queste parole chiave ed è gratuito.

2 - Ottimizzazione in-page: il lavoro base della search engine optimization (Seo) consiste nell'ottimizzazione del codice perchè sia letto da Google nella maniera più efficace. In questo lavoro è molto utile la capacità di immedesimarsi nel percorso di navigazione di un potenziale cliente su Google, capire che tipo di ricerche effettuerà e dargli le risposte che si aspetta.
Bisogna capire che elementi nascosti nel codice come title e description sono gli stessi che Google visualizza nei risultati di ricerca: devono essere semanticamente correlati al contenuto della pagina e contemporaneamente incuriosire abbastanza da invogliare al click. Bisogna poi sforzarsi di capire come la gente effettua le ricerche, da diversi studi sul comportamento risulta ad esempio un ampio utilizzo di verbi all'infinito e la tendenza a valutare solo i primi risultati della pagina di ricerca (Serp). Si dice a tal proposito che il miglior posto dove nascondere qualcosa sia la seconda pagina dei risultati di ricerca di Google.

3 - Link popularity building. Google cambia il suo algoritmo diverse volte all'anno ma una cosa rimane costante: la valutazione di quanti link esterni portano a una pagina, maggiore è il loro numero, maggiore è la rilevanza della pagina. Non bisogna però pensare che disseminando il web di link al proprio sito si arrivi a un migliore posizionamento: Google valuta nel merito dando valore solo ai siti che trattano argomenti simili, ovvero correlati semanticamente. Se parlo di turismo e ho un link da un sito che parla di calcio questo mi penalizza, se invece vengo citato da un travel blogger ottengo maggiore rilevanza. In questa attività è fondamentale avere una presenza nei principali social network che rimandi al proprio sito per approfondimenti.

4 - User experience optimization: il proprio sito prima che per Google va costruito per chi lo deve utilizzare. Quindi percorsi di navigazione chiari; link facili da cliccare; ottimizzazione per i diversi browser, schermi e device; velocità di caricamento della pagina; rapporto tra contenuti e pubblicità. Google valuta queste cose e avvantaggia i siti costruiti meglio, che si caricano più velocemente e che offrono più contenuti all'utente. Arrivando al paradosso che se inserite la pubblicità di Google AdSense sul vostro sito sarete leggermente penalizzati rispetto a chi non l'ha inserita.

5 - Originalità dei contenuti: se copiate i contenuti da altri siti web, Google darà la precedenza al contenuto pubblicato prima. E questo vale anche se pubblicate lo stesso contenuto su diversi siti web di vostra proprietà. Vi faccio un esempio fresco: l'articolo di settimana scorsa in questo blog su Instagram e Pinterest è primo su Google per la chiave di ricerca "Instagram in 4 click consente di scattare una foto, applicare un effetto di fotoritocco, inserire un commento e condividerla" davanti a un articolo di Repubblica. L'articolo di Repubblica ha copiato quattro frasi dal mio post di una settimana più vecchio. Google per fortuna me ne riconosce il merito e indicizza meglio l'articolo fatto prima.

Domenico Palladino
webmaster@ttgitalia.com
Twitter: @_Zadig

Ti è piaciuta questa notizia?
Condividi questo articolo
Iscriviti a TTG Report, la nostra Newsletter quotidiana
Più lette
Oggi
Settimana