Il 2017 del leisure: due (o tre) network corrono, gli altri arrancano

Quando Alpitour, Costa Crociere e Msc hanno preso il controllo - rispettivamente - di Geo Travel Network/Welcome Travel e di Bluvacanze (totale oltre 3mila agenzie, all'epoca) abbiamo sancito la superiorità dell'industria sulla distribuzione. T.o. e crocieristi "compravano" il canale col quale distribuire i propri prodotti, confermando la centralità dell'agenzia di viaggi nelle proprie politiche di vendita.

Il retail sembrava all'angolo: sempre meno agenzie, sempre meno network, tra i quali quelli indipendenti (ovvero non appartenenti o collegati ad altri, tipo GiraMondo o Frigerio Viaggi) destinati ai margini del mercato.

Poi è successo qualcosa. Due agenti di viaggi "puri", cioè proprietari di agenzie e nati come agenti di viaggi, hanno reagito alle mosse dei "grandi", sono cresciuti a dismisura in pochi anni e oggi hanno un potere mai detenuto prima.

La Uvet di Luca Patané è ormai un conglomerato che - partito dal business travel - è attivo su tutta la filiera, dal leisure al mice all'incoming, e ha confermato l'interesse al tour operating rilevando la Settemari di Mario Roci. Non tutte le operazioni avviate dal vulcanico Patané hanno dato i risultati attesi, ma la somma di Itn + Travel Co. + Otn e il nuovo vertice di Uvet Travel Network (Piergiulio Donzelli ed Ezio Birondi) fanno sì che t.o. e supplier non possano prescindere da loro, se vogliono passare dalle 1.500 agenzie del Gruppo.

Ancora più eclatante il recente percorso di Franco Gattinoni, che con Gattinoni Mondo di Vacanze raggiunge ormai le 850 agenzie, grazie a un'integrazione - ormai conclusa - con le agenzie One! Travel Experience e Le Marmotte. Ultima mossa, la partnership societaria (al momento di minoranza, poi si vedrà) con Euphemia Personal Voyager che porta in dote 25 milioni di leisure venduto tramite 72 home-based travel agent, ovvero un ambito nel quale molti distributori (Uvet compresa, coi Pts Personal Travel Specialist) stanno investendo.

A Uvet e Gattinoni aggiungerei Robintur, ora guidata da un manager esperto e di scuola Coop (quindi attento ai margini e bravo negli acquisti) come Claudio Passuti e in rampa di lancio per un ambizioso piano industriale 2017/2020. Grazie alla fusione con Planetario, 90 agenzie di proprietà e un radicamento unico sul territorio, Robintur acquista un ruolo imprescindibile per chi voglia lavorare con i milioni di clienti Coop.

Conclusione: Uvet, Gattinoni e Robintur crescono per acquisizioni e sviluppo interno, controllano agenzie "pesanti", contano su imprenditori illuminati, hanno i numeri e una visione precisa del loro futuro.

Ma soprattutto - e questo è il fondamento della loro primazia - Patané, Gattinoni e anche Passuti rispondono solo a se stessi. Niente ingombranti ed esigenti azionisti (industriali) cui rendere conto.

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