Franceschini: "Così cambiamo la gestione dei musei italiani"

I musei dovranno diventare dei centri in cui "si fa ricerca, attività didattiche e fund raising".

È questo uno degli aspetti della riforma del sistema museale illustrata da ministro per i Beni Culturali, Dario Franceschini, in occasione della presentazione, alla presenza del Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, dei nuovi direttori dei 20 più importanti musei italiani.

"L'Italia - ha sottolineato il ministro - ha alle spalle una grande cultura della tutela del patrimonio e una legislazione molto antica, ma ha perso terreno dal punto di vista della valorizzazione. Siamo quindi intervenuti con la riforma dividendo le funzioni di tutela dalle funzioni di valorizzazione".

Il nuovo quadro normativo prevede che ai "musei statali che non esistevano giuridicamente, uffici diretti da un funzionario senza autonomia contabile, né nessuna capacità decisionale, statuto o bilancio" subentrino ora organismi con maggiore libertà su molti fronti. "Le Soprintendenze - spiega Franceschini - si occuperanno solo di tutela del territorio, mentre ogni museo avrà una sua autonomia amministrativa, gestionale e scientifica".

Amina D'Addario

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