Lavoro nel turismo,
l’Emilia Romagna
fa da apripista

C’è anche la mancanza di una formazione professionale adeguata tra le motivazioni che portano poi gli imprenditori del turismo a non riuscire ad assumere in tempo e nella quantità desiderata figure preparate, soprattutto tra gli stagionali e soprattutto tra i più giovani.

Un nodo di difficile risoluzione, per il quale ha assunto un ruolo da apripista la Regione Emilia Romagna, che ha avuto l’idea di ampliare la platea di ragazzi e ragazze con accesso al contratto di apprendistato. La Regione, dopo il confronto con il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, è infatti riuscita a ottenere il parere positivo affinché i giovani dai 15 ai 25 anni di età possano essere assunti nelle imprese del settore turistico con un contratto di apprendistato di primo livello, anche nel caso in cui il percorso di istruzione frequentato non corrisponda al settore cui accedono.

Chi accede all’apprendistato

In questo caso, dunque, anche i minorenni e i ragazzi che stanno seguendo un percorso di istruzione liceale avranno la possibilità di avere una prima esperienza di ingresso nel mercato del lavoro con il contratto di apprendistato.

La Regione ha evidenziato infatti come l’alternanza scuola-lavoro - obbligatoria per tutte le studentesse e gli studenti degli ultimi tre anni delle scuole superiori, licei compresi - costituisca una modalità didattica innovativa, che attraverso l’esperienza pratica aiuta a consolidare le conoscenze acquisite a scuola e a testare sul campo le attitudini di studentesse e studenti, arricchendone la formazione. Con la speranza, da parte degli attori del settore turistico, che gli stessi ragazzi possano scegliere per il futuro una professione che, per stessa ammissione degli albergatori, da dopo la pandemia sembra aver perso gran parte del suo appeal.

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