• 13/02/2017 17:19

Ecco perché in Italiail consulente di viaggi non sorpasserà l’agente tradizionale

Se lo dice lui che intorno a questa categoria ha creato il business, c’è da crederci. Se negli Stati Uniti il consulente di viaggi, secondo le ultime analisi, ha superato l’agente tradizionale, sul mercato italiano questo non potrà mai avvenire. Parola di Gianpaolo Romano.

L’amministratore delegato di CartOrange, che dal 1998 si propone al mercato come realtà specializzata nel segmento, sgombra il campo da ogni dubbio su un clamoroso sorpasso, che però appartiene a una realtà completamente differente. E spiega: “Questo tipo di figura professionale negli States nasce e si sviluppa, in particolare negli ultimi dieci anni, in un contesto completamente diverso. In primo luogo per la deregulation, che consente a chiunque di proporsi come organizzatore di viaggi, senza bisogno del legame con un punto vendita tradizionale”.

L'evoluzione
In America si sviluppano così diverse tipologie di consulente, grazie anche all’alto numero di adv che a un certo punto, complice la crisi, hanno deciso di rinunciare al negozio per risparmiare, lavorando con i clienti direttamente da casa. “C’è poi un altro elemento che fa la differenza, ed è sulla tipologia del prodotto venduto – spiega ancora Romano -: la maggior parte di loro lavora quasi esclusivamente con le crociere, perché quello americano è un popolo di repeater e il business che garantisce è ampio, considerato il numero di crocieristi. Da noi, invece, è e resterà un mercato di nicchia, prevalentemente per una clientela altospendente e non si potrà mai sostituire al ruolo dell’agente tradizionale”. Va inoltre aggiunto che il numero di italiani che si rifà al viaggio in qualche modo organizzato è molto basso rispetto alla popolazione.

La strategia di CartOrange
Nonostante questo, l’a.d. di CartOrange evidenzia che “il fenomeno è in evoluzione e in crescita anche da noi e se si andrà verso una maggiore deregulation potranno esserci nuovi sviluppi”. Una situazione che non frena comunque la società, partita quest’anno alla ricerca di 150 consulenti in più “per coprire maggiormente il territorio” specifica Romano, e con i quali si punta a una crescita del fatturato “tra l’8 e il 10 per cento”.

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