• 09/04/2024 08:20

Bleisure e workationpiace la vacanza mix

Crescono le intenzioni di viaggio degli europei per il 2024, con l’Italia che si piazza al secondo posto dopo la Spagna come meta più ambita per i viaggiatori. Lo dice la nuova edizione dell’Osservatorio EY Future Travel Behaviours, che evidenzia come 9 viaggiatori su 10 abbiano in programma di realizzare almeno 1 viaggio per motivi di vacanza e come anche i viaggi per lavoro siano in netta ripresa con un incremento del 8%.

Malgrado la tendenza positiva, il 65% degli europei esprime cautela rispetto all’aumento dei costi legati ai viaggi e non esclude di dover fare qualche rinuncia, mentre il 20% dichiara che la passione per i viaggi supera la preoccupazione sui costi ed è pronto, se necessario, a limitare altre spese.

“I dati della nuova edizione dell’Osservatorio confermano come nel nostro Paese si preveda una crescita dei viaggi sia per motivi di vacanza che di lavoro – dice Claudio d’Angelo, transportation market segment leader di EY in Italia -: le abitudini e i comportamenti dei viaggiatori italiani ed europei continuano ad evolvere, consolidando alcuni trend già esistenti e facendo emergere nuove tendenze. In particolare, si osserva un significativo interesse a unire vacanze e lavoro nello stesso viaggio, dato superiore al 50% rispetto allo scorso anno. Si rileva, inoltre, un forte interesse a utilizzare strumenti di AI soprattutto nella fase di pianificazione dei viaggi come fonte di idee e orientamento alla scelta delle vacanze”.

Le tendenze

I comportamenti e le intenzioni della GenZ, fra gli intervistati dall’Osservatorio, forniscono indicazioni importanti su come evolveranno i viaggi in futuro. Il 71% dei GenZ è interessato a combinare vacanza e lavoro (+27% rispetto alla media), lasciandosi ispirare più delle altre generazioni da social media (51%) e da film e serie TV (23%) per decidere e pianificare i propri viaggi.

Sono molto inclini all’idea di usare un assistente virtuale basato su AI per pianificare i viaggi (59% contro il 45% della media) e si aspettano servizi analoghi a quelli delle principali piattaforme digitali commerciali, come one-click buying (44%, +13% rispetto alla media) e accesso a servizi premium attraverso un canone di abbonamento (27%, +10% rispetto alla media).

I GenZ, inoltre, mostrano una maggiore attenzione al tema della sostenibilità: rispetto alle altre generazioni, sono più disponibili a pagare un sovrapprezzo per compensare le emissioni di CO2, affermano più di tutti di aver fatto in passato scelte di viaggio pensando alla sostenibilità, sono i più interessati ad avere informazioni sulle opzioni di viaggio sostenibili e all’effettiva sostenibilità delle offerte.

Cresce, quindi, l'interesse a combinare vacanza-lavoro nello stesso viaggio: quasi 1 viaggiatore europeo su 2 è interessato a questa possibilità di viaggio. La quota è ancora più alta per le generazioni più giovani: 63% tra i Millennials, oltre il 70% tra coloro appartenenti alla Generazione Z (GenZ). I viaggiatori sono interessati a tutte le principali modalità di mix tra lavoro e vacanza: per quanto riguarda il campione italiano, le modalità preferite sono in ordine (23%) Bleisure, ovvero estendere il viaggio di lavoro con alcuni giorni di vacanza, (21%) Workation, ovvero lavorare in remoto da un luogo di vacanza per un periodo di tempo limitato, (14%) Digital nomadism (lavoro remoto grazie alla tecnologia) e infine (11%) Team bonding, ossia viaggiare con il proprio gruppo di lavoro per rafforzare la coesione.

In viaggio con l’AI: aspettative e preoccupazioni

Emerge un forte interesse dei viaggiatori per l’utilizzo dell’AI. A questo proposito, 5 viaggiatori europei su 10 userebbero un virtual assistant AI per pianificare i propri viaggi e il 13% di Millennials e GenZ ha già utilizzato almeno una volta un chatbot per raccogliere informazioni o per finalità logistiche.

Guardando al futuro, tra chi userebbe l'AI pianificare e gestire i propri viaggi, il 26% ha evidenziato l'utilità di un simile scenario, il 19% la convenienza e la semplificazione e il 18% gli aspetti innovativi, mentre il 14% ha espresso soprattutto interesse e curiosità. Tra chi invece attualmente esclude di usare personalmente l'AI, il 23% ha manifestato un certo timore e il 9% scettiscismo e incertezza.

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