• 05/11/2025 08:30

Colpo di scena: a ChatGptnon piace la vendita direttaE dirotta l’acquisto sulle Ota

No, non sarà nemmeno ChatGpt a seppellire l’intermediazione. Come all’avvento di ogni nuova tecnologia, non mancano i profeti che preconizzano la vittoria della vendita diretta. Ma la previsione di sventura è destinata a non avverarsi nemmeno con l’IA.

Stando a un’analisi della società di vendita al dettaglio Pros, ripresa da travelweekly.com, la quantità di traffico generato da ChatGpt per i siti web delle compagnie tramite i motori di ricerca è in rapidissima crescita ed è passato dall’1,8% di agosto al 2,3% di settembre; il dato è aumentato addirittura di 230 volte se confermato allo scorso novembre, il mese di lancio di ChatGpt Search. E nello scenario dell’IA non c’è gara: ChatGpt vale il 95% del traffico in questo ambito.

Il ruolo delle Ota

Ma dall’analisi emerge un dato ancora più interessante: l’IA sarebbe infatti propensa a dirottare il traffico verso Ota e metamotori rispetto ai siti proprietari delle compagnie aeree. Il traffico viene dirottato principalmente verso piattaforme come Kayak ed Expedia piuttosto che verso i vettori stessi.

Una questione non da poco per le compagnie aeree, che vedono ridursi la capacità di appeal dei propri siti e aumentare invece quella dei metamotori e delle agenzie di viaggi online.

A intervenire nella questione è stato anche Vik Krishnan, partner specializzato nel settore dell’aviazione per la società di consulenza McKinsey & Co., secondo cui questo è un esempio delle numerose conseguenze che ci si può aspettare nel settore delle prenotazioni di voli e viaggi, poiché le risposte dei motori di ricerca basati sull’intelligenza artificiale tendono a ‘evadere’ i link diretti che invece spesso comparivano come risultati nei motori di ricerca.

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