• 31/01/2017 11:59

Tutti pazzi per i viaggi di lavoro: italiani disposti a uno stipendio più basso pur di farli

Non è più percepito come una seccatura o una fatica, ma come un’occasione di crescita personale e professionale, ambìta e desiderata. Agli italiani il viaggio di lavoro piace, tanto che il 28 per cento accetterebbe uno stipendio più basso in cambio della possibilità di muoversi più spesso per conto della propria azienda.

Lo ha rilevato un’indagine di Booking.com Business, indicando che il fenomeno del 'bleisure' (l'estensione del viaggio business per motivi leisure) è alimentato soprattutto dalle generazioni ormai abituate alla mobilità, per le quali la linea di confine che separa il lavoro dal privato si assottiglia sempre più.

Le cifre
Secondo l’indagine, si legge su Eventreport.it, il 38% degli italiani che l’anno scorso ha viaggiato per lavoro ha esteso il proprio soggiorno con finalità turistiche e il 35% si è detto disponibile a incrementare il numero di viaggi nel 2017, anche se poi solo il 18% prevede di potere allungare la permanenza per motivi di piacere. Il trend diventa ancora più interessante se si considera che il 48% dei business traveller cerca di organizzarsi il maggior numero possibile di attività (leisure) quando si reca in una destinazione che non ha mai visto prima.

La ricerca della flessibilità
I risultati dello studio, che mostra come a livello internazionale sia stato il 49% dei viaggiatori business a estendere il soggiorno per motivi di piacere, confermano che le aziende tendono a sottovalutare l’impatto del viaggio, che invece risponde alla crescente esigenza di flessibilità e mobilità dei dipendenti. “Il bisogno di flessibilità”, commenta Ripsy Bandourian di Booking.com Business, “dovrebbe riflettersi anche nei regolamenti aziendali, contemplando nuove mete, l’uso di tecnologia e app per ottimizzare l’esperienza di viaggio dei propri dipendenti o provando nuove tipologie di struttura, come ville o alloggi in famiglia. Se il dipendente ha la libertà di pianificare, prenotare e gestire il proprio itinerario, l’azienda ne beneficia in termini di soddisfazione”.

Condividi questo articolo