• 12/03/2019 17:47

I cieli d’Europa sempre più in ritardo: i voli non puntualicostano 17,6 miliardi

Un costo a carico dell’economia europea di 17,6 miliardi di euro in un solo anno. Questo è il prezzo del ritardo dei voli negli stati dell’Unione, che nel 2018 ha raggiunto livelli pesanti: i collegamenti aerei che hanno tardato all’arrivo di almeno 15 minuti sono più che raddoppiati, arrivando a un +105%. E nei primi mesi di quest’anno la situazione sembra ancora peggiorata, con un ritardo medio per volo in aumento del 70%.

I dati sono stati presentati a Madrid durante il congresso mondiale del trasporto aereo, come racconta Il Sole 24 Ore, ma sono stati preceduti, nelle scorse settimane, dalla dura presa di posizione di Airlines 4 Europe, l’associazione delle compagnie aeree che già da tempo si scaglia contro quelli che ritiene i responsabili della situazione, ossia i responsabili delle società che gestiscono il traffico aereo (come Enav in Italia) e in particolare la società europea Eurocontrol che agisce per conto della Commissione Ue.

“Ci sono strozzature, monopoli nazionali, capacità insufficiente, una generale struttura insufficiente dello spazio aereo in Europa e le compagnie aeree pagano i costi” ha detto la scorsa settimana a Bruxelles Thomas Reynaert, managing director di A4E.

Le ammissioni dell'Unione
Il direttore generale della direzione generale per la Mobilità e il Trasporto dell’Ue, Henrik Hololei, al seminario di Madrid, ha ammesso che ci sono enormi ritardi nei voli e nel cielo unico europeo. “La sovranità nazionale ha frenato la realizzazione del cielo unico. Le cause dei ritardi dei voli nel 2018 sono state per il 15% scioperi e proteste sindacali, per il 25% avverse condizioni meteorologiche e per il 60% limitazioni di capacità e scarsità di personale” ha detto Hololei.

Le compagnie aeree, per parte loro, chiedono una digitalizzazione del servizio e l’abolizione dei confini nazionali nella società di gestione del traffico, in un mercato che vede uno spazio unico europeo. I sindacati però frenano, perché con il cielo unico, dicono, sarebbero a rischio migliaia di posti di lavoro in Europa.

La risposta di Eurocontrol
Il direttore generale di Eurocontrol, Eamon Brennan, ha sostenuto che “un minuto di ritardo costa 100 euro, tra costi di sistema, rimborsi che le compagnie devono ai passeggeri, altri fattori”. La prossima estate sono previsti 300mila voli in più dell’anno scorso, ma ci saranno ancora limitazioni di capacità, per le quali sono state prese contromisure che, nelle previsioni, dovrebbero evitare 19 milioni di minuti di ritardi.

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