• 01/07/2019 17:22

La parabola Continental: dal Vecchio West alla grande ribalta

Una storia in qualche modo anomala quella di Continental Airlines. Ottantacinque anni di vita, quasi sessanta dei quali trascorsi con un ruolo quasi di secondo piano. Poi l’improvviso boom qualche anno dopo la deregulation del 1978 e una scalata vertiginosa fino al quarto posto assoluto per numero di passeggeri. Poi il matrimonio con United, la convivenza con il brand più forte e la sopravvivenza nel marchio sulla coda degli aerei. Ora il suo nome sparirà definitivamente dalle scene e si installerà per sempre nei libri di storia.

Correva l’anno 1934 quando iniziò l’avventura di Continental come Varney Speed Lines: come molti all’epoca univa servizio postale a quello passeggeri nel Sud-Ovest degli Stati Uniti. Partenze da El Paso verso Albuquerque, Santa Fe, Las Vegas, Pueblo. Nomi altamente evocative per chi è cresciuto a pane e Far West. E nel’Ovest del Paese Continental è rimasta per la maggior parte della propria vita, con un’espansione limitata e ponderata.

Gli anni di crescita
Collabora con diverse major (anche la storica Twa) ma non riesce a fare il grande saltofino al 1982, quando arrival grande occasione del merger con Texas International e lo sviluppo su 4 continenti (oltre al superamento dei 100 aerei in flotta). Sembra fatta ma solo un anno dopo arriva il Chapter 11, con cui in Italia imparammo a familiarizzare dopo l’11 Settembre. La ristrutturazione funziona e per Continental inizia la strada in discesa. Almeno appunto fino all’11 Settembre, quando la vita diventò improvvisamente difficile per tutti nel trasporto aereo.

Nel 2008 parte la girandole dei merger e Continental si avvicina a United per la prima volta. Ma la ultima le preferisce Us Airways (altro storico marchio uscito poi di scena). È solo questione di tempo: nel 2010 il riavvicinamento si concretizza e nasce il nuovo colosso che unisce le forze, sacrificando ancora una volt ail marchio all’altare del più forte United.

Un pezzo di titanio
Se c’è una caratteristica che si ricorderà di Continental forse è la linearità della sua storia, non segnata da particolari scossoni né tantomeno scandali. L’unico neo nell’anno 2000, quando un pezzo al titanio si stacca in fase di decollo e rimane sulla pista dell’aeroporto di Parigi. La sorte vuole che subito dopo in fase di rullaggio si trovi un Concorde. L’ultimo della storia.

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