• 20/01/2020 09:40

Alitalia, il piano di Zeni: previsto un taglio di otto aerei

Alitalia si prepara alla cura dimagrante in vista del possibile passaggio a Delta o a Lufthansa. La missione, come riportato dalle colonne de Il Messaggero, si profila molto complessa, specie per un’azienda che perde in media 2 milioni al giorno. In poco più di 4 mesi occorrerà infatti ridurre le spese in modo tale da farne un investimento appetibile per i possibili acquirenti.

Il compito è reso più difficile dall’esecutivo,  che ha messo in conto che Alitalia rimborsi entro 6 mesi il prestito di 400 milioni appena concesso (oltre ai 900 milioni già accordati).  Pertanto, Giancarlo Zeni aspetta di che Milleproroghe corregga in extremis la norma, dando più tempo per restituire i finanziamenti. E il manager spera che le risorse per il Fondo Volo vengano trovate presto.

Margini di manovra ridotti
I margini di manovra appaiono risicati e il termine del 31 maggio è prossimo anche perché il ministro dello Sviluppo Stefano Patuanelli ha già precisato che non ci saranno altre proroghe o altri prestiti pubblici.  

Il piano di Zeni
Il piano per ridurre i costi messo a punto da Zeni prevede da un lato di verificare i contratti di leasing studiando come dare efficienza al settore manutenzione.

Fra le proposte più probabili, quella che prevede un taglio di otto aeromobili che comporterebbe una riduzione complessiva di circa mille dipendenti tra servizi di terra e volo. Esuberi che, il governo è d’accordo, potrebbero usufruire di scivoli e prepensionamenti. Riducendo così al minimo l’impatto sociale. Per fare questo però sarà necessario creare una newco, all’interno della quale Patuanelli immagina una holding, con le attività aziendali divise fra parte volo, manutenzione, handling.

I debiti e gli esuberi resteranno invece in capo alla bad company, gestiti cioè dall’Alitalia in liquidazione.

Il Mise immagina così una nuova Alitalia ripulita dai debiti, con gli organici ridimensionati e i costi di funzionamento ridotti all’osso proprio per invogliare nuovi soci ad investire.

La partita è aperta e per ora i possibili pretendenti stanno alla finestra, in attesa di vedere se la cura Zeni riuscirà a riportare l’azienda su un binario che la renda appetibile per i suoi pretendenti.

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