• 27/04/2020 12:08

Prezzi e concorrenza: le low cost alla prova

Allarme low cost, con la ripresa dei voli a posti ridotti che potrebbe far lievitare - anche di molto - il costo dei biglietti.
Le voci di allarme si susseguono e l’ultima è quella riportata da Businessinsider, che cita il parere di Andrea Giuricin, docente di Economia dei trasporti all’Università Bicocca di Milano, che afferma: “Il mercato aereo italiano, che è passato da 53 milioni di passeggeri nel 1997 a 161 milioni del 2019, rischia di non riprendersi più dopo la crisi del coronavirus”.

Il riferimento, chiarisce Giuricin, è non solo agli aiuti ad Alitalia, ma anche ad “alcune misure economiche che potrebbero essere prese per favorire Alitalia e che rischierebbero di distruggere completamente la ripartenza, che sarà comunque lunga e dolorosa. Se certe misure economiche verranno prese dal Governo, torneremo a un mercato aereo come quello degli anni ’80, dove viaggiavano solo i ricchi. Avremo pochi milioni di passeggeri in Italia, che voleranno in gran parte Alitalia. Il problema dell’eventuale mancanza di concorrenza sarà sentito dai passeggeri, che rischieranno di dover pagare 500 euro per un volo andata e ritorno per Londra”.

“Ci stiamo in aprticolar modo occupando delle low cost e dei loro aeroporti di riferimento - aggiunge Giulio De Carli, managing partner di One Works -, perché avendo fatto della full occupancy  il loro modello operativo, le low cost avranno più problemi a recuperare operatività piena. Per le low cost, che per la maggior parte operano voli entro le due-tre ore, il tema della capacità piena a bordo è fuori discussione, quindi seppure verosimilmente bassi per mesi, i flussi saranno ancora concentrati in fasce orarie. Stiamo lavorando sia lato terra, su come accogliere i passeggeri, minimizzando i tempi di attesa prima dei nuovi controlli che verranno predisposti tipo temperatura e documenti sanitari; sia lato aria, per ottimizzare i tempi di imbarco e sbarco con le nuove procedure con minimo impatto sui tempi a terra degli aerei, che è punto critico per i vettori low cost”.

Tornare a volare è essenziale per tutti i settori dell’economia e non solo. “Nelle prime settimane le limitazioni di capacità a bordo degli aerei saranno difficilmente evitabili ma il recupero della capacità piena deve poter avvenire il più rapidamente possibile – aggiunge De Carli -, altrimenti molte compagnie non voleranno o gli Stati dovranno coprire i costi, cosa evidentemente impossibile”.
In un recente studio sul settore, Morgan Stanley  sottolinea che “I livelli di capacità del 2019 potranno essere raggiunti entro il 2022, sebbene cambiamenti nel comportamento dei consumatori potrebbero condurre a ulteriori ritardi”.

“Per poter riempire gli aerei – chiude De Carli – dovranno salire a bordo passeggeri controllati e gestiti in sicurezza negli aeroporti; in aereo si indosserà la mascherina e vi saranno limitazioni per i movimenti lungo il corridoio e per un po’ di tempo non vi sarà ristorazione, ma non pensiamo vi saranno modifiche nella configurazione della cabina, se non negli aerei che operano il lungo raggio”.

Condividi questo articolo