• 02/01/2023 17:26

Covid, Aci Europe:“No ai test obbligatori”

Continua la querelle che, in un inizio anno caratterizzato dalla recrudescenza della pandemia da Covid in Cina, vede contrapporsi le posizioni di alcuni Paesi europei, tra cui l’Italia, e le associazioni continentali di settore.

Dopo l’intervento dell’Agenzia Ue per le malattie, Ecdc, che ha dichiarato ‘ingiustificato’ lo screening dei viaggiatori provenienti dalla Cina, ora è la volta di Airports Council International Europe - Aci Europe. L’associazione, esprimendo rammarico per le azioni intraprese da un certo numero di Stati nei confronti dei viaggiatori provenienti dalla Cina, come ad esempio il tampone obbligatorio allo sbarco, ne sottolinea l’inefficacia, insistendo sulla non correttezza di un approccio unilaterale al fenomeno.

"Un mosaico di restrizioni"
“Stiamo ancora una volta ripiombando in un mosaico di restrizioni di viaggio ingiustificate e non coordinate, che non hanno alcun fondamento scientifico - lamenta Olivier Jankovec, direttore generale di Aci Europe, come riportato da TravelDailyNews -. Chiaramente dobbiamo ancora imparare le dolorose lezioni degli anni passati. Queste restrizioni di viaggio non funzionano e gli attuali accordi per il coordinamento dell'UE sono falliti ancora una volta".   Una posizione analoga a quella di Ecdc, che in un comunicato ha dichiarato che i Paesi europei hanno "livelli relativamente alti di immunizzazione e vaccinazione" e "le varianti che circolano in Cina sono già in circolazione nell'Ue”.

Attenzione alle varianti
Un approccio, quello dell’Ue, che non esclude il monitoraggio della pandemia. Ma, proprio perché gli Stati devono rimanere vigili sullo stato e sul controllo del virus, secondo la Commissione europea l'attenzione dovrebbe piuttosto essere rivolta all'aumento del sequenziamento genomico per poter identificare possibili nuove varianti di Covid-19 e la relativa politica di sorveglianza. Tale approccio, come sollecitato dal commissario europeo per la salute Stella Kyriakides in una lettera appena inviata agli Stati membri, non richiede il test dei viaggiatori, ma può essere ottenuto attraverso mezzi come il test delle acque reflue degli aeroporti.

Intanto in Italia il consiglio delll'epidemiologo Giovanni Rezza su Il Corriere della Sera è di restare cauti, evitando inutili allarmismi, ma monitorando con attenzione l’evoluzione del virus e l’andamento della situazione epidemiologica.
Stefania Galvan

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