• 22/01/2013 09:40

Fusione Tirrenia-Moby: gli azionisti frenano sull'ipotesi

Fusione in stand-by tra la nuova Tirrenia sotto l'egida di Cina e Moby.

Sarebbero gli stessi azionisti, Gip che detiene il 15 per cento dell'ex compagnia statale e la Shipping investments che ne detiene il 10 per cento.

Secondo quanto riporta ilsole24ore.it Vincenzo Onorato che detiene il 40 per cento di Tirrenia in linea con l'altro azionista, Clessidra con un azionariato del 35 per cento (che a sua volta possiede il 32 per cento delle azioni di Moby) sarebbero le due teste di serie in prima linea per la fusione. "La fusione resta una possibilità, non un obbligo - ha dichiarato il patron della Gip, Luigi Negri -, mentre Onorato ha cominciato a puntare sulla fusione dopo 45 giorni dall'acquisizione dell'ex compagnia di stato da parte di Cin. Noi non ci siamo mai opposti, riteniamo solo si debbano fare le cose con molta più calma".

Anche perché tra elementi di cui tenere conto, oltre agli azionisti industriali, vi è lo Stato, che versa 72 milioni di euro l'anno per garantire rotte e occupazione e l'Unione europea che vigila sulle norme per la concorrenza.

Condividi questo articolo